Qatar Zoom

Qatar: quattro buone ragioni per rivotare l’attribuzione dei Mondiali 2022

Qatar mondiali 2022

Di Thierry Granturco. Al Huffington Post Maghreb (10/12/2014). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia.

Non si fa altro che parlare dell’organizzazione della Coppa del Mondo di calcio, attribuita quattro anni fa al Qatar. Per queste ragioni bisogna riorganizzare un voto della FIFA il più velocemente possibile.

Bisogna rivotare perché i sospetti di corruzione sono troppo forti. Se la Coppa del mondo dovesse esser organizzata in Qatar resterebbe segnata dal sospetto di mancanza di trasparenza. In effetti sono state constatate frodi e sono emersi sospetti di corruzione sull’attribuzione di questa competizione che possono addirittura esser dimostrati da un rapporto interno della FIFA: come non procedere, in queste condizioni, a un nuovo voto?

Bisogna rivotare perché la scelta fatta dai votanti è stata calpestata. Al di là delle problematiche di corruzione, bisogna ricordare che il dossier di attribuzione di questa Coppa del Mondo aveva come base un capitolato d’oneri chiaro, che conteneva tra l’altro le date durante le quali la competizione si sarebbe dovuta svolgere. Come non farsi domande sulla validità della procedura giuridica? Il dossier dei qatarini avrebbe ottenuto voti dalla maggioranza dei membri della FIFA se fosse subito stato messo in chiaro che la Coppa del Mondo che proponevano di organizzare non poteva svolgersi alle date convenute, in particolare dal 12 giugno al 10 luglio 2022? Probabilmente no.

Bisogna rivotare perché nuove date metterebbero in pericolo gli sponsor e altre competizioni. La FIFA deve confrontarsi con i suoi sponsor, alcuni dei quali si sono impegnati su un dossier che credevano essere chiaro: avevano acquistato dei diritti di ritrasmissione, una visibilità e, più in generale, si impegnavano nell’ambito di accordi commerciali che concernevano una competizione che si doveva svolgere nel corso dell’estate 2022. I due sponsor in questione si domndano oggi su quale seguito dare ai loro impegni. Una Coppa del Mondo invernale o a maggio sarebbe attraente quanto una estiva? E se dovesse svolgersi in inverno, che ne sarebbe dei giochi olimpici invernali organizzati quasi nelle stesse date e della visibilità degli sponsor che finanziano queste due competizioni? Che ne sarebbe della validità dei contratti firmati dalla FIFA con questi sponsor?

Bisogna rivotare perché il football dev’essere cittadino e democratico. Bisogna infine rivotare perché la FIFA non può sottrarsi più a lungo alle responsabilità che le vengono conferite dalle delegazioni di potere. Quando la FIFA prende delle decisioni, lo fa in suo nome e nel nome dei membri che rappresenta.

Thierry Granturco è avvocato nell’ambito calcistico.

Vai all’originale