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Putin e Trump: fine della luna di miele

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L’idillio tra Mosca e Washington sembra giunto al termine dopo le prime divergenze sulla Siria

Di Salim Nussar. Al-Hayat (03/03/2017). Traduzione e sintesi di Laura Cassata.

Henry Kissinger usò le incursioni aeree su Hanoi per ottenere maggiori concessioni politiche ai negoziati di pace e sembra che Assad stia usando la stessa tattica, al fine di avere più carte da giocare durante i negoziati di Ginevra di questa settimana.

Le forze del regime hanno compiuto numerosi raid in diversi quartieri, provocando anche la ritirata dei miliziani di Daesh (ISIS) da 23 villaggi. Gli osservatori ritengono che tali piani militari siano stati sostenuti dalla Russia, convinta dell’importanza della permanenza di Assad al potere.

Durante una delle sessioni della Conferenza di Ginevra, Washington, Parigi e Londra hanno cercato di influenzare le trattative attraverso una decisione del Consiglio di Sicurezza. La risoluzione prevede, infatti, delle sanzioni per gli ufficiali militari siriani che hanno fatto uso di armi chimiche. Ma per la prima volta Trump ha dovuto scontrarsi contro il veto della Russia. Mosca ha così scoperto che la politica del nuovo presidente americano in Medio Oriente non è tanto diversa da quella di uno dei suoi predecessori: il repubblicano Bush. La prova di tutto ciò è la minaccia di annullare l’accordo nucleare con l’Iran, imponendo nuove sanzioni.

Putin ha tenuto una conferenza stampa in cui ha dichiarato che il suo Paese si opporrà a qualsiasi nuova sanzione contro il regime siriano, poiché si minerebbero gli sforzi volti a porre fine a una sanguinosa guerra. Difatti la Russia ha cambiato rotta sulla crisi siriana e ha adottato una linea più neutrale, passando da un’azione militare a una diplomatica. Mosca ha accettato la soluzione politica che lascerebbe ampie zone del paese sotto l’effettivo controllo dell’opposizione, a patto che quest’ultima si integri all’interno di un governo congiunto. I sostenitori di Assad hanno dovuto affrontare una crescente pressione russa per un cessate il fuoco e per raggiungere, insieme all’Iran, una soluzione politica con l’opposizione.

Intanto, Putin sta gradualmente ritirando le forze di terra dalla Siria e ciò lascerebbe Assad legato alla volontà dell’Iran, maggiormente preoccupato al momento da Trump, che minaccia di revocare l’accordo sul nucleare raggiunto con Obama.

Relativamente alla liberazione di Aleppo, la Conferenza di Ginevra riprenderà il prossimo 14 marzo con la partecipazione dell’opposizione armata, della Russia, dell’Iran e della Turchia. Nonostante il delegato speciale ONU Staffan de Mistura non abbia rivelato i dettagli, il Moscow News ha detto che il regime è pronto ad accettare la transizione politica.

Ciò che è certo è che la Russia non è però più disposta ad aspettare dopo aver scoperto che la luna di miele con Trump era solo una farsa.

Salim Nussar è uno scrittore e giornalista politico libanese.

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