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Il problema degli esperti di Yemen

Yemen

Di Afrah Nasser. Al-Araby al-Jadeed (29/03/2016). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo.

Mohammed Al-Yamani, il fotogiornalista yemenita che è stato ucciso da un cecchino Houthi più di una settimana fa, ha ricevuto una solidarietà online superiore alla sua solita rete locale. Anche The New York Times ha parlato della sua morte. Se Al-Yamani non fosse stato ucciso – come molti altri giornalisti yemeniti – la probabilità che il suo nome apparisse nei media mainstream sarebbe stata magra, se non impossibile.

Viziati da evidenti sottorappresentazioni degli esperti di Yemen locali, i media di qualsiasi tipo, così come stimati centri di ricerca internazionale, coprono e analizzano lo Yemen attraverso le lenti di esperti principalmente non yemeniti. Questo mina l’importanza delle agenzie yemenite nel costruire la narrativa sul loro paese nei media internazionali. È cruciale differenziare tra due tipi di esperti di Yemen stranieri: quelli che non sono mai stati in Yemen, ma vogliono studiarlo e analizzarlo come un mero oggetto, e quelli che sono stati in Yemen per mesi o anni e decidono di farne la loro specializzazione. Sicuramente, il primo è più problematico del secondo, ma entrambi contribuiscono alla sottorappresentazione degli esperti locali di Yemen.

La fama che gli esperti di Yemen guadagnano si nutre della svalutazione del lavoro degli esperti yemeniti e della loro rappresentazione esclusivamente tragica. Infatti, con ogni giornalista yemenita inosservato o ucciso, è persa una prospettiva locale che avrebbe potuto duramente sfidare le semplicistiche prospettive straniere. Alcuni critici potrebbero non essere d’accordo e dire invece che l’oggettività sarebbe compromessa se gli yemeniti parlassero degli sviluppi in Yemen, in quanto il conflitto infinito nel paese ha dato vita ad un ambiente estremamente polarizzato. Questa opinione non tiene conto del fatto che, come molti altri esperti o giornalisti, gli esperti yemeniti hanno pubblicazioni e registrazioni che possono servire da prova della loro oggettività o della sua mancanza. È importante che gli yemeniti rivendichino il modo in cui dovrebbero essere raccontate le storie sullo Yemen, perché questo non solo migliorerebbe la loro rappresentazione nei media, ma potrebbe anche trasformare tutta la disinformazione e la confusione sul paese.

Dopo più di 8 anni di esperienza nel coprire lo Yemen, ho notato il numero crescente di giornalisti yemeniti che lavorano duramente per riferire quello che sta succedendo nel loro paese. Riconoscendo che ad alcuni di loro mancano le capacità e le conoscenze necessarie per eccellere nel loro lavoro, dal momento che il paese è stato devastato da una serie di conflitti tremendi, vedo ancora un grande potenziale. I giornalisti yemeniti hanno solo bisogno di spazio e piattaforme per svilupparsi, che si tratti di maggiori opportunità di formazione o di ottenere un lavoro nel mondo dell’informazione. Inoltre, più i media mainstream dipendono da esperti di Yemen non yemeniti, più danneggiano il grande potenziale di aspiranti giornalisti yemeniti. È tempo che i mezzi d’informazione occidentali smettano di promuovere la confusione e la disinformazione sullo Yemen e lavorino più responsabilmente e sensibilmente nel trovare e offrire spazi a diligenti voci locali.

Afrah Nasser è una giornalista e blogger yemenita, specializzata sulla violazioni dei diritti umani e basata in Svezia dal 2011.

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