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Polemiche su prima università islamica in Italia

(Anadolu).  Il progetto prevede che la prima università islamica in Italia sia aperta a Lecce entro 3 anni, nonostante gli ostacoli incontrati e le opposizioni locali.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi i primi di marzo, Giampiero Khaled Paladini, il presidente della “Fondazione dell’Università Islamica”, ha detto che le classi di teologia si sarebbero tenute presso la sede della fondazione a Lecce, a partire già dal prossimo ottobre. Per il futuro poi, all’università servirà un grande locale e Paladini ha già visto un sito potenziale, una ex fabbrica di tabacco di Lecce che è stata abbandonata dal 1980.

Paladini, convertitosi all’Islam tre anni fa, è un uomo d’affari, a capo di un consorzio specializzato nei rapporti commerciali tra l’Italia e i paesi del Medio Oriente.

Ma oltre ai problemi di autorizzazioni varie, il progetto dell’università islamica deve affrontare anche l’opposizione da parte della comunità locale, che considera il clima non adatto al progetto, date le origini cattoliche tradizionali della città di Lecce. 

Severo Martini, assessore della città per la pianificazione urbana ha detto al Corriere della Sera: “La proposta non ci interessa”. Martini inoltre si è detto preoccupato per l’aspetto finanziario del progetto, che a quanto riferito sarebbe da ricollegarsi ai paesi del Golfo, tra cui il Kuwait. “La nostra non è una opposizione politica o religiosa, tanto che un paio di mesi fa abbiamo autorizzato la costruzione di una moschea nella zona di San Pio”, ha aggiunto l’assessore.

Luigi Mazzei, consigliere di Forza Italia in Puglia, ha detto che “la vera integrazione si ottiene vivendo insieme e non certamente con un campus esclusivamente per musulmani, in cui non ci sarebbe alcuna interazione culturale con la nostra comunità e che, pertanto, non rappresenterebbe un’opzione per la crescita di tutti”.