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Perché mentire ai siriani?

Al-Sharq al-Awsat (18/10/2012). Sono stati proposti numerosi piani per mandare inviati, osservatori e mediatori per la protezione della popolazione civile e la sconfitta delle forse siriane. Ma cosa è successo a tutte queste interessanti proposte? Per esempio, che fine ha fatto l’idea di inviare truppe arabe in Siria?

L’eventualità di mandare militari arabi era stata avanzata dal Qatar, appoggiata dai presidenti di Egitto e Turchia e poi lasciata morire. Purtroppo una buona idea non deve dipendere dalla condizione di essere approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il Consiglio non è riuscito ad emettere una sola risoluzione a favore della popolazione siriana: è bastato che Cina e Russia alzassero di tanto in tanto la mano per esprimere il loro veto su qualsiasi proposta in merito.

Tuttavia, esiste un ulteriore problema: anche a patto che il Consiglio approvi l’invio di truppe arabe, non ci sarebbero paesi arabi disposti ad inviare i loro soldati in Giordania e Turchia per poi entrare in Siria e combattere il regime.

La proposta più realistica sarebbe quella dell’intervento di forze militari occidentali, anche se l’Occidente ha ribadito più volte che non si impegnerà in un conflitto contro Assad, anche se continua a mantenere la sua posizione di appoggio nei confronti della rivoluzione siriana.

Sebbene Assad non si dimostri pronto a lasciare la guida del paese ed i ribelli non sembrino stanchi di combattere, l’unica speranza è riposta nella popolazione siriana, che deve decidere autonomamente del proprio destino e combattere il regime a qualsiasi costo.

Articolo di Abdul Rahman Al-Rashed

Traduzione di Roberta Papaleo