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Perché i media insistono nell’usare il termine “islamismo”?

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Di Ibrahima Vawda. Middle East Monitor (13/09/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

L’islam non è un “ismo”. Non è nemmeno un’entità geografica, una forza militare, un’ideologia passeggera o un movimento che riemerge in modo temporaneo e che può essere soppresso dalla forza delle superpotenze. L’islam è una vera religione, una fede il cui potere imbattibile giace nei cuori e nelle menti dei veri credenti.

È impossibile negare che sin dallo smantellamento dell’Unione Sovietica, i media occidentali si sono impegnati nella creazione di una percezione negativa nell’approccio all’islam. Lo vedono come un nemico delle istituzioni e delle società occidentali. L’uso di termini come “islamismo”, “islamista” ed “estremismo” quando si parla di islam e musulmani è prova di questa negatività.

Le armi di cui l’Occidente dispone nella guerra contro l’Islam sono l’ipocrisia, la propaganda, la potenza militare, il potere economico e l’instabilità politica e sociale. L’Occidente ha cercato di presentare al mondo un’immagine dei musulmani come persone violente, fanatiche e intolleranti.

Il mondo deve ancora accordarsi su cosa significhino veramente i termini “terrorismo” e “terrorista”. Allo stesso modo, che cosa si intende per una persona “islamista”? E cos’è “l’islamismo”? Come già detto, l’islam non è un “ismo”, né un’ideologia passeggera. Sono un musulmano e la mia religione è l’islam: ciò mi rende un “islamista”? Quand’è che smetto di essere musulmano e divento un “islamista”? Alcuni musulmani sono già etichettati come “islamisti” solo perché credenti.

E poi, perché la guerra al terrorismo si è ridotta a una guerra contro la fede islamica? Così come il termine “terrorismo” era abbastanza indefinito da permettere agli Stati Uniti e ai suoi alleati di dichiarare guerra ai più vulnerabili, il termine “islamismo” resterà vago fino a quando tutto ciò che è associato all’islam verrà etichettato come cattivo.

Da tempo viene studiato e analizzato il rovescio della “guerra al terrore” ed è chiaro che c’è lo zampino delle élite finanziarie mondiali, delle multinazionali e del complesso dell’industria militare. L’agenda nascosta mira  a trasformare l’umanità attraverso la distruzione della razza, della religione, della famiglia, della società e, infine, degli Stati-nazione. Pare dunque che le guerre vengano usate per trasformare la società e termini come “terrore” e “terrorismo” per giustificare tali guerre.

La propaganda demonizza i musulmani e l’islam, usando termini insignificanti come “islamisti”, “fondamentalisti”, “estremisti” e “islamismo”, fornendo così un pretesto per una subdola e ingannevole “guerra al terrore”. Questa guerra mira a far avanzare le élite finanziare mondiali e i loro governi, a reprimere l’islam e creare Stati di polizia in tutto il mondo nella cornice di quella che è stata definita una “pacificazione globale”, che non ha niente a che fare con la vera pace. La “securizzazione” della governance mondiale comporta un prezzo molto alto per i diritti umani e la giustizia.

Ibrahim Vawda è ricercatore presso il Media Review Network in Sud Africa.

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3 Comments

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  • È’ una domanda legittima quella che si pone l’autore ; ed anche le riflessioni sono interessanti . Tuttavia non considera che l’Islam non è tutto uguale . È quello che si radica in Europa non è tra i migliori . L’Islam sponsorizzato in Europa e’ , infatti , tendenzialmente di matrice whabita, diffuso dalle generose sovvenzioni dell’Arabia Saudita . Un Islam fondamentalista , ect..ect…per capirsi nel Medioevo esistevano altrettante interpretazioni e scuole del cristianesimo alcune delle quali violente , integraliste , …ect le quali certamente hanno creato un immagine falsata del cristianesimo . Ora se in Belgio , la minoranza musulmana whabita ( 25% della popolazione ) propone con un referendum ( poi , fortunatamente , perso ) l’adozione della Sharia ..,e’ evidente il tentativo di islamizzare un paese europeo , e non certo nel migliore dei modi . Un conto è , infatti , l’Islam laico in Marocco , Algeria , Siria , …altra cosa è l’Islam whabita Saudita …. dei fondamentalisti i quali sono gli unici a far parlare di se’ avendo il monopolio dell’attenzione . Anche perché l’Islam moderato come il cristianesimo moderato , e’ praticato da persone tolleranti che vivono i precetti del Maestro Maonetto senza essere violenti verso altri , bensì come via interiore per la propria crescita spirituale . Purtroppo , quindi , in Europa si parla d’islamizzazione …ma a ragion veduta , causa whabismo .

  • Giusto. Basta parlare di islamismo. Parliamo di islam. E’ l’islam e non l’islamismo che produce stragi, terrore, attentati ecc. Chiamiamo le cose con il loro nome.

  • In effetti il termine Islam va benissimo… certo nell’articolo non manca il solito piagnisteo sui media occidentali mentre non c’è nessuna autocritica delle atrocità compiute da musulmani in nome dell’Islam… la colpa è sempre di qualcun altro, la vita è bella … le religioni non cambiano mai .
    Anche questo devono averlo ucciso i media occidentali… http://www.courrierinternational.com/depeche/jordanie-un-ecrivain-assassine-apres-une-caricature-jugee-anti-islam.afp.com.20160925.doc.gg880.xml?utm_campaign=Echobox&utm_medium=Social&utm_source=Facebook#link_time=1474792219