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Perché Erdogan ha assunto il comando del MIT turco insieme alla presidenza concedendogli maggiori poteri?

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Un nuovo passo per l’ampliamento dei poteri e dell’influenza dei servizi segreti nel Paese per rafforzare il lavoro dell’apparato che fallì nell’individuazione del tentativo di colpo di stato

Di Ismail Jamal. Al-Quds al Araby (26/08/2017). Traduzione e sintesi di Flaminia Munafò

La nuova decisione, pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale lo scorso venerdì, è stata presa “ai sensi di legge” dopo che il Consiglio dei Ministri, a metà del mese corrente, l’aveva elaborata sulla base della legge sullo stato di emergenza nel paese e sulle modifiche della costituzione promosse nel referendum pubblico dello scorso aprile che comprendono, tra l’altro, la trasformazione del sistema di governo del paese da parlamentare a presidenziale.
Attraverso i continui cambiamenti della struttura e della subordinazione dei gradi dell’esercito e della sicurezza nel paese, Erdogan punta a rafforzare il potere e il controllo su questi apparati per garantirne la lealtà ed evitare il pericolo di eventuali nuovi tentativi di colpo di stato o di complotti che potrebbero avvenire in seguito. Sebbene ancora non sia stata annunciata la ristrutturazione del sistema dall’interno, sembrerebbe che il presidente sia intenzionato a dividerlo in due sezioni: la prima specializzata nelle attività dei servizi segreti stranieri, la seconda relativa agli affari interni e al controllo dei membri della sicurezza e dell’esercito.
Dopo il fallimento del MIT nell’individuazione del tentativo di colpo di stato e degli attentati terroristici che hanno colpito il paese nell’ultimo periodo, il dispositivo appare tuttavia uno strumento più forte nell’ultimo anno grazie al contributo di Erdogan per identificare i seguaci segreti di Gulen all’interno dello stato e sventare una grande serie di attacchi terroristici suicidi che l’Isis e il PKK intendevano realizzare in Turchia.
Il nuovo decreto prevede il comando dell’apparato di intelligence da parte del presidente della Repubblica in maniera diretta insieme alla concessione di alcuni poteri: guida del Consiglio Nazionale di Coordinazione dell’intelligence che precedentemente era diretto dal capo dei servizi segreti; il diritto di ratificare o respingere la decisione di indagine insieme al capo dei servizi segreti. Il Tribunale Amministrativo Superiore, inoltre, ha il diritto di opporsi alla decisione presidenziale in materia di indagine entro 10 giorni. In caso di opposizione, la decisione finale sul permesso o sul rifiuto dell’inchiesta sarà effettuata entro un termine massimo di tre mesi. Tra i poteri del presidente, ci sarà anche quello di scegliere non solo il capo dell’agenzia, ma anche i suoi aiutanti e alti comandanti, dopo che il Consiglio di Sicurezza Nazionale proporrà il nome del capo dell’organo al primo ministro poco prima dell’approvazione formale da parte del presidente.
Gli osservatori ritengono che i nuovi cambiamenti aiuteranno a mantenere la riservatezza del lavoro del MIT mediante il trasferimento del budget all’interno del “budget segreto” della presidenza; tuttavia, tale provvedimento è stato oggetto di polemiche e contestazioni tra la presidenza e l’opposizione che l’accusa di sprecare risorse mediante questo fondo segreto.
Il dispositivo è guidato attualmente da Hakan Fidan, descritto come uno dei migliori e più importanti uomini di Erdogan all’interno dello stato, nonostante le domande, ancora sul tavolo, sul perché il MIT non sia riuscito a rilevare il tentativo di colpo di stato, facendo sì che Fidan venisse considerato uno dei maggiori “eroi del fallimento”.

Ismail Jamal è un giornalista e analista presso Al Quds al Araby

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