Afghanistan Iran Siria Zoom

Per distruggere Daish, gli USA devono trattare con l’Iran

Obama e Rohani

Di Fareed Zakaria. The Daily Star (29/09/2014). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello.

Se il presidente Barack Obama vuole veramente distruggere Daish (conosciuto in Occidente come ISIS), deve escogitare un modo per collaborare con l’Iran, grande potenza mediorientale con cui l’America è ancora in disaccordo. Un impegno con l’Iran – seppur difficile e complicato – segnerebbe una svolta strategica con effetti benefici su tutta la regione: dall’Iraq alla Siria , fino all’Afghanistan.

La campagna anti-Daish è oggi nella fase dei raid aerei. Queste azioni di solito vanno bene – si pensi alle guerre aeree in Iraq, Afghanistan e Libia. Ma ciò che segue è, di solito, caotico. Le forze di terra devono affrontare le guerrillas in combattimenti irregolari. Le domande più importanti risultano quindi essere di stampo politico. I gruppi locali, le tribù e le sette sono con gli americani o contro di loro? Cosa bisogna offrire, in termini di condivisione del potere, perché vengano sostenuti gli sforzi americani?

In Iraq, il problema centrale rimane che i sunniti non si sentono rappresentati dal governo di Baghdad poiché continuano ad avere solo ruoli di rappresentanza, mentre le alte gerarchie dell’esercito sono esclusiva degli sciiti. Il risultato è visibile sul terreno. Gli Stati Uniti hanno una certa influenza sul governo iracheno, ma l’Iran ne ha molta di più. I partiti religiosi sciiti che dominano oggi il Paese sono stati finanziati dall’Iran per decenni. Quando Washington ha cercato di rimuovere il precedente primo ministro Nouri al-Maliki è stato l’Iran a dare la spinta decisiva. Se l’obiettivo è far sì che il governo iracheno condivida più potere con i sunniti, l’aiuto dell’Iran è inestimabile, forse vitale.

In Siria, la strategia di Washington è incoerente. Si cerca di distruggere Daish e di attaccare il Fronte al-Nusra e il gruppo Khorasan, ma in qualche modo senza rafforzare il loro rivale principale: il regime di Bashar Al Assad. È impossibile. In Afghanistan, gli interessi di Washington di Teheran hanno sempre coinciso. L’Iran si è opposto ai talebani, ha contribuito a cacciarli ed ha collaborato con gli Stati Uniti alla Conferenza di Bonn, durante la quale fu instaurato il governo di Hamid Karzai. Anche l’Afghanistan però affronta un futuro incerto, di conseguenza anche qui l’Iran sarebbe una grande forza di stabilizzazione.

Ovviamente, l’impegno con l’Iran dovrebbe essere accuratamente concertato con l’Arabia Saudita e gli altri Stati arabi. Adesso condividono anche un nemico comune, Daish e gruppi ad esso simili. Quest’impegno comune non sarà un riavvicinamento; Iran e Stati Uniti hanno troppi problemi che li dividono, a meno che a Teheran le cose cambino davvero.

 

Vai all’originale.

About the author

Emanuela Barbieri

Emanuela Barbieri è specializzata in Comunicazione Digitale e Internazionale, SEO Specialist e Consulente di Marketing digitale.
Grazie alla lingua araba ha realizzato progetti ponte tra l'Italia e l'area MENA - Nord Africa e Medio Oriente -, affiancando alla laurea in Lingue e Comunicazione Internazionale una formazione in ambito digitale: siti web, SEO, digital advertising, web marketing.

Add Comment

Click here to post a comment