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Pakistan, una scuola in onore di Aitzaz, il giovane eroe che ha sfidato un kamikaze

Articolo di Katia Cerratti

Aveva solo 15 anni Aitzaz Hassan, lo studente pakistano che il 6 gennaio scorso non ha esitato a scagliarsi contro un kamikaze per impedirgli di far saltare in aria centinaia di compagni riuniti in assemblea alla Ibrahimzai School di Hangu, in Pakistan, dove Aitzaz  ha perso la vita in seguito al suo nobile gesto e che ora prenderà il suo nome, come annunciato lo scorso lunedì da Amjad Afridi, funzionario del governo provinciale:”Abbiamo deciso di intitolare la scuola ad Aitzaz. Costruiremo anche uno stadio ad Hangu e glielo dedicheremo”.

 Un eroe dunque, che ha pagato con la vita ma ne ha salvate tante altre, come sottolinea orgoglioso il padre, Mujahid Ali:”Mio figlio ha fatto piangere sua madre ma ha salvato centinaia di madri dal piangere i loro figli”.

E ora, il Pakistan lo acclama come eroe nazionale, invocando per lui, attraverso una petizione,  il titolo di Nishan-i-Haider, la più alta onorificenza al valore conferita fino ad ora solo in ambito militare, mentre il presidente Mamnoon Hussain si starebbe attivando per conferirgli il merito di Sitara-e-Shujjat, Stella del coraggio. 

Allievo modello, Aitzaz era infatti un cuor di leone che pur di salvare la sua scuola e i circa mille studenti presenti quel giorno, non ha ascoltato chi gli diceva di fermarsi e di non andare verso il kamikaze perché aveva capito subito che la sua gente era in pericolo, e soprattutto, perché conosceva il valore dell’istruzione, tanto odiata invece da talebani e gruppi terroristici tra cui l’anti-sciita militante, Lashkar-e-Jhangvi che ha rivendicato l’attentato e che si è reso responsabile di molte altre stragi contro gli sciiti. Nel distretto sciita di Hangu, nel nord della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, dilaga infatti la violenza settaria tra sciiti, che rappresentano il 20% della popolazione pakistana, e sunniti. E il confine con la regione di Orakzai, ritrovo jihadisti, talebani pakistani e afghani e uomini di al-Qaeda, contribuisce a rendere la regione ulteriormente vulnerabile ed esposta al terrorismo.

Ma tutto questo non faceva paura a quel ragazzone soprannominato pehwan (lottatore di wrestling), che sognava di diventare medico ed eccelleva in tutte le materie.

Di lui raccontano emozionati i compagni di scuola, nel video che segue girato da zemtv.com alla Ibrahimzai School, e a lui ha reso omaggio la stessa Malala Yousafzai, legata ad Aitzaz dal filo rosso del coraggio e dall’amore per l’istruzione e che lo ha salutato così:“Mi auguro che nel dare la propria vita aiuti a portare la pace al mio popolo e al mio Paese […] il suo coraggio non deve mai essere dimenticato”.

La Commissione internazionale per i Diritti Umani (IHRC) ha assegnato ad Aitzaz il primo Premio per Galanteria, per aver sventato l’attacco suicida contro la sua scuola, consegnato dal direttore della Commissione, Muhammad Shahid Amin Khan, al padre di Aitzaz.

Un eroe per tutti dunque, ma non per caso. Aitzaz aveva infatti un credo:“Io sono sempre pronto per il mio Paese”.