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ONU: condizioni disastrose in centri di detenzione per migranti in Libia

An illegal migrant boy stands in Quwaiya detention center, east of Tripoli, April 23, 2015. Three hundred and twenty two illegal migrants, mostly African, are detained at Quwaiya detention center. Libya has stopped several boats packed with Africans trying to reach Italy's shores in the past three days. REUTERS/Ismail Zitouny

(Agenzie). Le Nazioni Unite hanno parlato di “condizioni disastrose” nei centri di detenzione per migranti in Libia, dove 1.242 persone sono state soccorse nel corso degli ultimi 10 giorni.

Il numero di migranti o richiedenti asilo in otto centri di detenzione in tutto il Paese è arrivato a 2.663 da 1.455 di un mese fa. Lo ha dichiarato l’agenzia dell’ONU per i rifugiati.

La Libia è in subbuglio da quando nel 2011 ci fu la rivolta che ha rovesciato e ucciso il dittatore Muammar Gheddafi, e i due governi e i parlamenti sono in conflitto con gruppi armati che stanno combattendo per controllare le sue città e le ricchezze petrolifere. Da allora molte persone hanno cercato di intraprendere il pericoloso viaggio in mare verso l’Europa su imbarcazioni sovraccariche, che spesso si concludono con morti e tragedie.

Il peggior disastro marittimo del Mediterraneo negli ultimi decenni ha avuto luogo proprio questo mese, quando una barca che aveva lasciato la Libia, con oltre 750 persone a bordo, è affondata. Solo 26 uomini e due equipaggi sono sopravvissuti.  I migranti che vengono fermati vengono portati in centri di detenzione e in alcuni di essi “più di 50 persone convivono in camere progettate per 25”. Lo ha detto la portavoce dell’UNHCR Ariane Rummery ai giornalisti.