Siria Zoom

Occasioni mancate nella storia della Siria

assad siria

Di Muhammad al-Haj Saleh. Al-Araby al-Jadeed (15/12/2015). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri.

Nel 1980 nella casa di una famiglia benestante di Aleppo si riunivano alcuni leader della Fratellanza Islamica Siriana e del Partito Comunista Siriano-Ufficio Politico. L’iniziativa d’incontri tra le due parti per discutere un’azione contro il regime era straordinaria per la politica siriana del tempo, se si considerano lo stato di sicurezza e la rete di relazioni costruiti da Hafez al-Assad per mantenere il potere. L’atmosfera intellettuale interna da cui era scaturita quest’alleanza si basava sul concetto di creazione di un “blocco storico”, formato da gruppi con interesse al cambiamento. E poiché il regime era di natura minoritaria, settaria, laica e di sinistra, le condizioni spingevano alla formazione di un’opposizione democratica, civile, liberale e islamica.

I due partiti in questione rappresentavano allora la parte più radicale dell’opposizione, ma è sbagliato attribuire il fermento degli anni ‘80 solo a tale alleanza, poiché l’atmosfera politica generale assomigliava all’inizio della rivoluzione del 2011, e i sindacati dei lavoratori e le università giocavano un ruolo fondamentale nel movimento civile e nell’ampliare la contestazione.

Nella rivolta del 1980 era accaduto quello che è successo nel 2011. Poiché una parte della Fratellanza, l’organizzazione dell’Avanguardia Combattente, ha continuato a portare avanti un proprio violento discorso settario, il progetto di alleanza è fallito.

Hafez al-Assad, mentre nei discorsi affermava di voler andare incontro alle volontà dei cittadini siriani, con grande rapidità rafforzava il proprio sistema di potere e i propri apparati di sicurezza, direttamente sotto gli auspici della Russia e indirettamente anche con l’aiuto dell’intelligence della Germania dell’Est, nonché quasi certamente con l’aiuto iraniano. Di nuovo oggi assomiglia a ieri.

La mobilitazione civile è stata spinta a trasformarsi in movimento settario sunnita: sono stati arrestati molti leader politici di diversi partiti, lasciati poi in carcere in modo che il movimento non potesse in alcun modo rimanere civile e modernista. Ironia della sorte, i capi della Fratellanza sono fuggiti prima dell’emissione della legge che criminalizzava l’appartenenza all’organizzazione.

Così è andata persa l’occasione di creare un fronte storico, tra gli islamisti influenzati dal fervore della rivoluzione iraniana, e ossessionati dai testi e dalla shari’a, e gli oppositori modernisti di sinistra, deboli nell’organizzazione e nell’influenza.

É necessario dire che nella rivoluzione siriana attuale è andata persa una seconda occasione? E che la perdita della seconda deriva dalla prima?

Le occasioni mancate di costruire uno stato giusto e democratico in Siria continueranno, finché gli islamisti resteranno i più forti. La prima rivoluzione è andata persa sotto l’influenza del risveglio islamico sunnita e della rivoluzione iraniana sciita. E ora si perde la seconda rivoluzione sotto l’influenza del jihadismo sunnita e dell’espansionismo imperialista iraniano.

Muhammad al-Haj Saleh è uno scrittore siriano.

Vai all’originale

I punti di vista e le opinioni espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente il punto di vista di Arabpress.eu