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Obama ci prova, ma non è in grado

Obama iran

Di Jihad El Khazen. Al-Hayat (31/10/2015). Traduzione e sintesi Federico Seibusi.

Il presidente Barack Obama pensa di inviare truppe di terra sul fronte in Iraq e Siria; e probabilmente, queste forze intraprenderanno operazioni speciali sul territorio siriano per la prima volta.

La lotta nei due paesi è appena entrata in una situazione molto complicata in cui nessuna fazione riesce a prevalere. Le forze dell’alleanza rifiutano la sconfitta, poiché i paesi arabi tentano di proteggere le loro città e i loro popoli dal terrorismo che massacra i cittadini.

Il ministro della Difesa americano, Ashton Carter, ha chiesto alle forze armate di presentare soluzioni nuove per un intervento militare maggiore in Iraq, Siria e Afghanistan. Inoltre, è stato scritto che le forze americane hanno già attaccato Raqqa, capitale dello ‘Stato Islamico’ in Siria.

I media americani parlano molto e riportano tutto ciò, ma il ruolo degli Stati Uniti non è del tutto chiaro. Al lettore giunge solamente la notizia della morte di un soldato americano durante un’incursione curdo-statunitense che aveva lo scopo di liberare degli ostaggi da una prigione di Daesh (ISIS). Il comunicato ufficiale riguardo la morte riporta che si è trattato “di un’operazione speciale, condotta dall’esercito americano”, e probabilmente si riferisce alla stessa Delta Force presente in Iraq per combattere il terrorismo dal 2003.

Bernie Sanders, candidato alla presidenza del partito democratico americano, ha affermato che le guerre condotte dal presidente George W. Bush rappresentano l’errore più grande nella storia della politica estera americana. Infatti, George Bush Jr è stato l’emblema privo di logica dei nuovi conservatori che hanno falsificato le prove per attaccare l’Iraq.

Tutto ciò è stato provato definitivamente, ma a cosa hanno portato le guerre delle presidenza Bush? La distruzione di Iraq, Siria, Libia e Yemen. Si può sostenere che Saddam Hussein era migliore di coloro che hanno il potere in Iraq, a seguito dell’occupazione americana. Si può anche ritenere che la Siria fosse fuori dal tunnel della guerra e che Gheddafi fosse un male minore rispetto ai governi  e alle milizie che sono succedute alla sua caduta. Infine, riguardo il popolo yemenita si può affermare che  viveva in povertà e tranquillità senza che fosse minacciato e che minacciasse i suo vicini.

L’intervento americano ha distrutto questi paesi e i suoi droni hanno ucciso il doppio dei cittadini che sono stati massacrati dai terroristi.

Dietro le guerre condotte dalla presidenza Bush c’erano i nuovi conservatori che tutt’oggi supportano Israele, i quali non smettono di dare contro gli arabi e trovano continue scuse per uno stato terrorista che nella sua occupazione uccide bambini.

Nell’ultimo numero della rivista The New York Review of Books, che si occupa di libri e di recensioni, era presente in copertina l’immagine dell’intervista effettuata dal presidente Obama alla scrittrice di grande fama Marilynne Robinson. In questo dialogo ci si poteva immaginare di avere una spiegazione della politica estera americana, ma invece trattava di religione cristiana, di Dio e delle armi che i cittadini americani imbracciano contro “il prossimo”.

Inoltre, nella conversazione con la Robinson, non c’è stato solo il riferimento di Obama, a come la paura, possa giocare un ruolo nella politica americana e nella sua cultura, citando uno dei saggi della Robinson dal titolo “Fear”. Tuttavia, il presidente ha spiegato che nella sua vita politica ha sempre tentato di colmare il divario fra la politica di Washington e il paese reale, senza dire però se abbia avuto successo o meno.

L’intervista, infine, fa trasparire che il presidente Barack Obama vive in un mondo costruito per sé stesso, ignora aspetti realmente importanti, e che è un incapace, resosi conto di non poter ottenere ciò che desidera.

Jihad El Khazen è editorialista e giornalista del quotidiano arabo Al-Hayat.

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