News Politica

Un nuovo tipo di esilio nel mondo arabo

Elias Khoury

Elias Khoury 5I Grandi passano, ci insegnano a vivere ma noi non li ascoltiamo o non li comprendiamo abbastanza ed è allora che la letteratura ci serve per poter parlare con chi non c’è piu, per recuperare il tempo perduto o per riprendere discorsi lasciati in sopseso.

Questo è ciò che pensa EliasKhoury per il quale la letteratura è  la possibilità per i vivi di dialogare con i morti e tenerli sempre vicino a noi.

In occasione del decimo anniversario della morte di Edward Said , Khoury interpella il suo amico riprendendo il dibattito sull’esilio dell’intellettuale. Per Said l’esilio è la condizione che rende l’intellettuale autonomo, una figura immersa nella società in cui vive e che lui ha il dovere di condurre ma che non deve lasciarsi coinvolgere da partitismi per il bene della politica in senso universale.

Oggi però Khoury si chiede che tipo di esilio sia quello del mondo arabo contemporaneo.

Molti intellettuali, timorosi del fondamentalismo religioso si sono schierati con i militari perdendo quella indipendenza che sarebbe servita a continuare nella lotta, hanno alimentato settarismi e fazioni sminuendo il ruolo degli intellettuali laici che invece si battevano per i diritti civili e la ricostruzione di una società araba devastata nella sua anima.

Quello degli intellettuali arabi di oggi è un esilio all’interno della patria, una adesione ad un potere militare tirannico contro il fondamentalismo islamico.  Gli intellettuali arabi hanno smesso di essere outsider, come invece auspicava Edward Said, si sono schierati e hanno perso l’occasione di dare origine ad una nuova cultura araba.

Da dove nascerà il nuovo intellettuale arabo se le sue radici oggi si fondano nel fango e nel sangue di regimi che hanno distrutto l’anima, il cuore  e la volontà degli arabi di ricostruire una società civile ?

Khoury rifiuta l’intellettuale che oggi flirta con i regimi sanguinari e ricorda l’invito di Said di sganciarsi da posizioni troppo di parte che uccidono la vitalità intellettuale per restare l’individuo che guarda con occhi autonomi quello che accade e che si evolve in ogni momento.

Dopo la morte di grandi Outsider arabi come Edward Said, Samir Kassir e Mahmoud Darwish non ci rimane che leggere e rileggere i loro scritti perchè le loro parole rimangano impresse nella nostra pelle e possano sudare autonomia contro qualsiasi paura, imposizione, perbenismo, settarismo, indifferenza.

Seguiamo il meglio della cultura araba, leggiamo Elias Khoury e attraverso di lui impariamo e diffondiamo il senso della libertà araba .