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Nuova costituzione egiziana: basi per uno stato teocratico?

Elaph (01/11/2012). Le polemiche infuriano attorno alla nuova futura costituzione, con numerose organizzazioni e movimenti che mettono in guardia su quello che potrebbe diventare l’Egitto: una repubblica teocratica stile Iran dove i principi della Shari’a islamica verrebbero usati come arma dai partiti al potere per respingere qualsiasi critica o minaccia. Sherif Halaly, attivista per i diritti umani, descrive l’assemblea costituente come povera di politici di rilievo ed esperti legali competenti.

Halaly attacca i Fratelli Musulmani, accusandoli di lavorare ad una costituzione che garantisca loro di restare al potere il più a lungo possibile, creando un clima di tirannia e repressione. Preoccupa anche il futuro e l’indipendenza delle varie Ong e delle varie organizzazioni per la difesa e la tutela dei diritti umani, a rischio repressione “qualora andassero contro la legge di Dio”. Halaly ammette che sin dal 2011 l’oppressione e la marginalizzazione  alle quali vengono sottoposti gli attivisti politici non sono meno violente delle repressioni messe in atto dal vecchio regime di Mubarak. Le minacce al diritto alla protesta e allo sciopero, le pressioni contro i media e gli organi giudiziari, il ritorno degli abusi da parte della polizia vanno tutti verso una preoccupante direzione.

Luca Pavone