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“Non è più uno stato..”

El Tahrir (10/12/2012). Di Ibrahim Eisi, direttore del giornale “El Tahrir”

Non è più uno stato quello dove il presidente fugge dai manifestanti dalla porta porta di servizio del suo palazzo e, a seguito di morti e feriti  l’unica cosa di cui si lamenta è il danneggiamento della propria auto.

Non è più uno stato quello dove gli islamisti assediano la Corte Suprema Costituzionale e ne impediscono il lavoro.

Non è più uno stato quello dove estremisti e fanatici minacciano i giornalisti.

Non è più uno stato quello comandato nell’ombra dal leader di una confraternita segreta e  non riconosciuta legalmente.

Non è più uno stato quello dove la polizia non interviene per difendere i manifestanti attaccati da mercenari armati.

Non è più uno stato quello dove milizie armate proteggono istituzioni statali.

Non è più uno stato quello dove il presidente si dichiara non responsabile della morte dei propri cittadini.

Non è uno state quello dove il presidente prega il venerdì  in una moschea ed impedisce ai cittadini di parteciparvi.

Non è uno stato quello dove il presidente agisce unicamente per interesse della propria confraternita e non agisce in nome dell’interesse nazionale.

Non è uno stato quello dove il presidente ignora gli avvertimenti delle agenzie di intelligence e della National Security ascoltanto solo i consigli del proprio gruppo di provenienza.

Come possono chiederci dopo tutto questo di non opporci e di astenerci dalla lotta politica dopo i fallimenti, le tragedie e le calamità alle quali questo presidente ci sta portando?

Opinione

Ibrahim Eisi