Barakabits. “So cosa state pensando: la Libia è un Paese, non una città”, afferma Mahmoud Elhadi Abogrea, membro dell’organizzazione Volunteer Libya che ha lanciato la campagna #My_city_is_Libya. “Ovviamente lo è [un Paese], ma la maggior parte di noi lo ha dimenticato. In un dato momento, siamo stati tutti consumati da una malattia infettiva che ha manipolato la nostra lealtà ed il nostro patriottismo e che ci ha fatto concentrare su una sola piccola area geografica e appartenere a uno specifico gruppo tribale o razza”, aggiunge.
La campagna “My city is Libya”, la più recente tra le attività svolte da Volunteer Libya negli ultimi tre anni, consiste in un evento di tre giorni (i prossimi 20-22 novembre) durante i quali verranno organizzati giochi, attività, discussioni dedicate ai giovani e alle famiglie. Lo scopo è quello di “ricordare a tutti che dovremmo essere uniti, lasciare da parte le nostre differenze, riaccendere la nostra luce interiore e lottare oggi per un migliore domani”, spiega Abogrea.
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