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Marocco: prigioni tra sovraffollamento e potere del denaro

Alif Post (04/07/2012). Un rapporto mostrato martedì davanti una delle commissioni del parlamento marocchino, svela che la logica dominante nelle carceri è che “tutto è permesso per chi paga di più” e “ il denaro è ciò che governa”, secondo le testimonianze dei carcerati. Il rapporto è stato presentato martedì mattina internamente alla commissione per la Giustizia, la Legalità e i Diritti umani nella camera dei deputati, nel quadro dell’incarico assegnato alla commissione di informarsi su una delle più famose prigioni marocchine, la prigione centrale di Okacha, a Casablanca.

Il rapporto della Commissione di ricerca ha osservato “la situazione delicata di alcuni edifici e il sovraffollamento spaventoso al punto che non è possibile fornire le condizioni minime per il rispetto dei diritti umani”, poiché i detenuti sono sdraiati a terra e dormono sotto i letti. Il Marocco soffre del fenomeno del sovraffollamento delle carceri. Infatti, gli ultimi dati statistici pubblicati dall’Alto commissariato pubblico per le prigioni e il reinserimento (ente governativo) hanno reso noto che il numero dei carcerati oscilla tra i 75 e gli 80 mila, quando le prigioni marocchine possono contenere circa 50 mila persone al massimo.

La causa principale di questo sovraffollamento, secondo l’organizzazione marocchina per i diritti umani, dipende dall’aumento del numero dei detenuti che hanno subito un arresto preventivo senza processo, numero che corrisponde ai due/terzi del totale, nonostante sia stata concessa l’amnistia a più di 17 mila persone. Il numero delle carceri in Marocco è di 60 e lo spazio assegnato a ciascun detenuto non supera l’1,6 metri secondo dati ufficiali, con gli standard internazionali fissati tra i tre e i sei metri.