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Marocco: funerali Nabil al-Zaouhri, giovane morto a Taza

Lakome (19/03/2012). “Il popolo vuole sapere chi ha ucciso il martire”: è questo lo slogan pronunciato ai funerali di Nabil al-Zaouhri, diciannovenne morto a Taza. La lista dei ragazzi morti in circostanze non note è lunga: Kamal al-Amari, Mohammed Budruh di Safi, Abdul Wahab Zaidoun di Rabat e Fadwa Laroui di Suq al-Sabt. I corpi di questi quattro giovani sono stati ritrovati carbonizzati nella città di al-Hoceima (nord del Marocco). Sono state tutte vittime di cui finora non si sapeva neppure con certezza che fossero morte, nonostante il perentorio annuncio da parte delle autorità di indagini sul loro decesso che resta un mistero. La morte di Nabil al-Zaouhri fa interrogare sul valore dato agli esseri umani nel Paese, se ha costretto un giovane  a fuggire e rifugiarsi tra le montagne. Inizialmente il giovane era ricercato perché compariva in un video in cui avrebbe raccolto un walkie-talkie caduto a un agente nel corso di una incursione in un quartiere di Taza. Secondo la versione ufficiale della polizia, poi, il giovane sarebbe stato sorpreso ad assumere sostanze stupefacenti in cima a una montagna. Era proprio necessario inseguirlo come un pericoloso criminale e farlo morire come una preda spaventata?