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L’OLP non sta riuscendo a occuparsi di Yarmouk

yarmouk

Di Ahmad Melhem. Al-Monitor (28/04/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio.

La crisi nel campo di rifugiati palestinesi di Yarmouk (Damasco) ha costituito una sfida per l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) che finora è stata incapace di trovarvi una soluzione. La debolezza dell’OLP è stata esemplificata dalle posizioni conflittuali e confuse circa la soluzione richiesta per il campo. Il 9 aprile scorso un membro del comitato esecutivo dell’OLP, Ahmad Majdalani, ha annunciato nell’ambito di una conferenza stampa a Damasco che le fazioni nel campo avevano accettato di avviare un’operazione militare in coordinamento col regime siriano per spingere Daesh (ISIS) fuori da Yarmouk.

Lo stesso giorno, l’OLP ha emesso una nota in cui rifiutava ogni soluzione militare, in contrasto con l’annuncio di Majdalani. L’OLP è considerato “il legittimo rappresentante del popolo palestinese” ed il suo dipartimento per le Questioni dei Rifugiati è responsabile dei rifugiati palestinesi nel mondo. Nonostante ciò, Majdalani ha affermato che “il campo si trova in territorio siriano ed è perciò responsabilità del governo siriano: è il governo che decide in che modo sia appropriato mantenere la sicurezza dei cittadini palestinesi e siriani, è il governo che decide riguardo soluzioni di sicurezza, non noi”.

In un sit-in svoltosi il 5 aprile davanti al quartier generale dell’OLP a Ramallah, militanti palestinesi hanno accusato l’OLP di non riuscire a mettere in salvo i rifugiati di Yarmouk. La crisi nel campo ha acceso un dibattito in Palestina riguardo la responsabilità dell’OLP verso i rifugiati palestinesi. La situazione vissuta a Yarmouk ha riportato in superficie la debolezza dell’OLP nell’occuparsi del campo di rifugiati Nahr al-Bared in Libano, che è stato distrutto in seguito ai combattimenti scoppiati tra l’esercito libanese e militanti di Fatah al-Islam il 20 maggio 2007. Omar Shehadeh, membro del consiglio centrale dell’OLP e a capo del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha detto che “l’OLP non sta riuscendo a proteggere i rifugiati nei campi”.

“Yarmouk è testimone di una nuova nakba (catastrofe) che punta a sfollare i palestinesi e ad eliminare il loro diritto al ritorno (in Palestina),” ha aggiunto. Lo scrittore ed analista politico Khalil Shaheen ha detto che l’OLP non ha più una presenza istituzionale in grado di proteggere le comunità di palestinesi, soprattutto in aree che attraversano dispute sanguinose e che minano l’esistenza dei palestinesi ed il loro diritto di esistere e vivere. Secondo Shaheen ciò avviene perché “il ruolo dell’Autorità Palestinese (AP) è stato reso prioritario rispetto al ruolo dell’OLP che si è trasformata in un piccolo elemento nel bilancio dell’AP. L’Autorità Palestinese è responsabile dell’assenza di un centro unificato della leadership e dell’organo rappresentativo del popolo palestinese, che è l’OLP”.

Ha poi aggiunto: “I membri del comitato esecutivo ed il presidente sembrano finora incapaci di prendere una chiara e precisa posizione rispetto alla difesa dei rifugiati a Yarmouk. La posizione presa è tuttora sfocata nell’assenza di una specifica visione per la protezione dei palestinesi a Yarmouk”. Finché l’Autorità Palestinese domina il centro decisionale palestinese accanto alla marginalizzazione del ruolo dell’OLP nel prendere le decisioni e visto il fallimento di riformare e costruire l’organizzazione, l’OLP resterà incapace di attuare il ruolo che gli è affidato rispetto ai milioni di rifugiati sparsi nel mondo.

Ahmad Melhem è un giornalista e fotografo palestinese che vive a Ramallah.

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