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Lobby Qataro-turca osteggia la presenza degli Emirati in Somalia

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Forze di sicurezza somale affrontano terrorismo, pirateria e lotte tribali

al-Arab, (17/04/2018). Traduzione e sintesi di Mario Gaetano

Il Qatar cerca d’investire nella crisi politica in Somalia. I politici somali ritengono che l’attuale situazione sia da attribuire a diversi fattori, fra i quali, l’escalation del terrorismo, della pirateria e delle lotte tribali che per decenni hanno contribuito all’instabilità del Paese.

Vista la posizione strategica della Somalia nel Corno d’Africa, in quattro anni, gli Emirati hanno investito la cifra di due milioni di dollari nei progetti per lo sviluppo del Paese, tra cui quello del porto di Berbera a nord-est, e l’addestramento dell’esercito centrale e delle forze di sicurezza della regione autonoma del Puntland.

I politici somali, membri della “lobby qataro-turca”, si oppongono alla presenza militare ed economica degli Emirati,specie da quando quest’ultimi, unitamente all’ Arabia Saudita, all’Egitto, ed al Baharain, hanno interrotto le relazioni diplomatiche con il Qatar.

Dal canto loro, i funzionari qatari e turchi invitano Mogadiscio a interrompere le relazioni con gli Emirati. Scelta, tuttavia, non priva di conseguenze: in primisla perdita del sostegno emiratino al governo somalo. Senza contare che dal 2014 in poi, gli Emirati sono impegnati a supportare la Somalia nella lotta alla pirateria e all’estremismo islamico.

Le relazioni tra le due parti sono di fatto precipitate al punto tale che gli Emirati hanno deciso d’interrompere i programmi d’esercitazione militare nel Paese africano, riappropriandosi della somma di due milioni di dollari, somma necessaria per pagare gli stipendi dei militari di Mogadiscio. Di tutta risposta, la settimana scorsa, le autorità somale hanno sequestrato temporaneamente un aereo degli Emirati.

Gli osservatori che si occupano delle questioni africane affermano che la Turchia abbia sfruttato la sua influenza nel Paese africano per agevolare l’ingresso nello stesso del Qatar, minando così le relazioni tra Somalia e Emirati. I rapporti occidentali sostengono che è in aumento il numero dei politici somali che spostano i loro capitali dal Qatar verso la Turchia, creando imbarazzo tra quelli che sono legati politicamente e finanziariamente a Doha.

Il 9 Aprile il presidente del parlamento somalo ha rassegnato le dimissioni, dopo che il governo ha approvato una legge che cancella i progetti di sviluppo emiratini del porto di Berbera.

Infine, è certo che un governo sostenuto da Ankara e Doha non incasserebbe il sostegno delle province autonome del Puntland, le quali rifiuterebbero il possibile sodalizio tra il governo centrale ed il Qatar. A tutto ciò, si aggiunga che ogni giorno le azioni terroristiche di al-Shabab fanno perdere porzioni di territorio al governo di Mogadiscio.

 

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