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L’Italia è indecisa e mette a repentaglio la sua posizione in Libia

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La presenza italiana a Misurata deteriora la mediazione con Haftar e Roma perde il suo alleato Sarraj nella morsa delle ostilità internazionali

Di  Al-Habib  Al-Aswad. Al-Arab.co.uk (05/05/2019). Traduzione e sintesi di Alessandro Tonni.

Le operazioni militari condotte dall’Esercito nazionale libico di Haftar per riprendere il controllo su Tripoli hanno messo l’Italia in una situazione difficile. Da un lato, Roma si ritrova isolata nel suo sostegno al Governo di Accordo Nazionale del presidente Fayez al-Sarraj e alle milizie di Tripoli e Misurata, dall’altro, invece, l’Esercito nazionale libico ottiene l’appoggio mondiale e regionale. La posizione italiana appare altalenante di fronte agli sviluppi recenti della situazione libica. Chi critica il governo di Giuseppe Conte punta il dito sul fatto che l’Italia ha perso la bussola e che non è più in grado di decidere in modo chiaro da che parte stare.                                                                                Il portavoce di Haftar, il generale Ahmed al-Mismari, ha chiesto alle autorità italiane di chiudere l’ospedale militare italiano a Misurata e di sgomberare i suoi quattrocento soldati nel più breve tempo possibile.

Nel corso di dichiarazioni sul giornale italiano Corriere della Sera, al-Mismari ha detto che l’ospedale da campo, posto ai tempi della battaglia di Sirte nel 2016, non riveste più alcun ruolo umanitario e che è inutile continuare ad insistere sul fatto che esso sia una struttura medica e che le truppe italiane operano per garantirne il perimetro di sicurezza. Ha inoltre aggiunto che le stesse truppe italiane addestrano le milizie locali all’interno della base dell’ospedale di Misurata e che da essa partirebbero gli aerei che bombardano le forze armate dell’Esercito nazionale libico. Lo Stato Maggiore a Roma ha risposto ad al-Mismari sostenendo che l’esercito italiano “non ha alcun ruolo” negli scontri che devastano la Libia in questa fase. Ha altresì dichiarato che “l’ospedale e i soldati italiani operano in armonia con le linee di azione stabilite dall’Onu, con funzioni ben definite di tipo umanitario e di supporto tecnico manutentivo.” Insomma, secondo Roma, i militari italiani non sono assolutamente coinvolti con milizie o bande armate locali, anche se i libici la pensano in modo chiaro su questo: se l’Italia vuole rimanere neutrale nel conflitto deve richiamare in patria ospedale e soldati. Ed infatti, al comando centrale dell’Esercito libico di Haftar c’è chi dice: “ abbiamo il sospetto che droni italiani possano fornire informazioni all’intelligence di Sarraj e alle forze che combattono al suo comando”.  

Fayez al-Sarraj ha tentato di mettere alle strette l’Italia sfruttando gli organi di informazione, con l’avvertimento che la guerra libica spingerà sulle coste dell’Europa più di ottocentomila migranti. Sul giornale La Repubblica ha detto: “ non saranno solo loro quelli pronti a partire, ma anche i libici in fuga dalla guerra”. Ha poi così insistito: “ abbiamo davanti a noi una guerra di aggressione, dunque spetta all’Italia e all’Europa fare un fronte unito per tenere testa a questa guerra sferrata da Haftar”. Lo scopo di Sarraj era quello di portare Roma ad appoggiare in modo diretto le forze che combattono al suo comando, senza successo, tanto che il suo seguito  fa sapere che Sarraj ha perso fiducia nei suoi alleati italiani. Essi, infatti, dal canto loro, ben sanno che Sarraj sospetta un cambio di rotta dell’Italia nei rapporti con lui. Roma ammette il suo tentennamento, dal momento che non ha la forza per contrastare la posizione degli Usa. Del resto, Sarraj è giunto a queste conclusioni dopo la visita deludente in Italia da parte del suo vice Ahmed Maitig.

Egli, infatti, ha ottenuto da Conte l’unica promessa che l’ospedale da campo rimarrà a Misurata. Il governo italiano, tramite i rapporti della sua intelligence in Libia, ha avuto notizia che le milizie di Sarraj soccomberanno davanti alla corsa dell’Esercito nazionale, poichè basano la loro resistenza sull’aiuto di gruppi terroristici pronti da un momento all’altro a prendere il mare per evitare di morire nei teatri delle lotte.

Al-Habib Al-Aswad è un giornalista e scrittore tunisino, scrive articoli di approfondimento politico ed economico sul sito www.218tv.net, sulla testata Al-Arab.co.uk (Al-Arab Al-Lunduniyy), sul giornale degli Emirati Al-Bayan, sul portale Tunisia Euromed.

Vai all’originale: https://alarab.co.uk/ارتباك-السياسات-الإيطالية-نحو-ليبيا-خسارة-الموقف-والموقع-والمصالح

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