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L’Islamismo come ideologia è sull’orlo del collasso? Uno sguardo d’insieme

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La crisi dell'ideologia islamista e le nuove sfide dei movimenti islamici nel mondo arabo a livello nazionale e internazionale

Di Khalil al-Anani. Al-Araby al-Jadeed (19/02/18). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini.

Le organizzazioni e i movimenti islamici hanno affrontato sfide importanti, fra cui la capacità di rinnovare i rapporti con i loro elettori e di preservare il capitale sociale che hanno costruito negli ultimi decenni. Ma se diamo loro un rapido sguardo, si nota da subito un’impasse presente sin dagli inizi della Primavera Araba.

La Fratellanza Musulmana in Egitto ad esempio, ha attraversato una delle più gravi crisi mai sperimentate sin dalla sua nascita: il gruppo ha assistito a un esodo giovanile e alla partenza di molti dei suoi membri sia dentro che fuori del paese, e la sua retorica rigida e intransigente ha perso lucentezza e attrattiva. Oggi il gruppo lotta per sopravvivere, tra momenti di sicurezza e colpi politici, finalizzati al suo definitivo sradicamento. In Giordania, la Fratellanza affronta lo stesso dilemma, anche se in misura minore: il regno giordano mostra una certa tolleranza verso il gruppo. Tuttavia, dopo i fatti della Primavera Araba il gruppo ha vissuto una fase difficile in termini di coesione interna, e sebbene il governo consenta al gruppo di lavorare politicamente per gli equilibri interni ed esterni, esso può vietare o interrompere definitivamente la sua attività quando lo desidera. In Tunisia, il movimento Ennahda sta lottando per rimanere attivo sulla scena politica e i tentativi di contrastarlo sono in pieno svolgimento. In Marocco, l’AKP affronta un diverso tipo di problematica. Il partito, che è al potere da sette anni, non ha fatto molto in passato; le condizioni economiche e sociali di molti marocchini sono peggiorate a causa della mancanza di piani efficaci per eliminare la corruzione endemica in molti settori governativi. Il partito ha anche affrontato una crisi interna, per via della mancanza di rinnovo di un terzo mandato del suo ex segretario generale, Abdellillah Benkirane.

Tutte queste crisi rivelano che ci sono sfide senza precedenti nei confronti dei movimenti islamici nel mondo arabo, sfide che variano a seconda delle situazioni e dei contesti. A livello nazionale, vi è un crescente aumento del fondamentalismo autoritario; a livello regionale, vi è un chiaro rifiuto e ostilità all’integrazione e all’accettazione degli islamisti: l’ascesa di gruppi radicali ha infatti offuscato l’immagine degli islamisti moderati, e non è una sorpresa dunque che questi ultimi vengano attaccati, in particolare dal mondo occidentale, che chiede la loro esclusione dalla sfera pubblica, visti come una minaccia per la sicurezza e per il mondo.

L’ideologia degli islamisti non scomparirà, ma inevitabilmente si ritirerà e declinerà per ragioni soggettive, oggettive e geopolitiche. Tutt’al più si potrà chiedere a questi movimenti di sviluppare un diverso modo di comunicare e di comportarsi, in modo da cercare di mantenere un posto a livello locale e regionale e rimanere presenti nella sfera internazionale.

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Khalil al-Anani è professore in Scienze politiche e autore del libro “Inside the Muslim Brotherhood: religion, identity and politics” (Oxford University Press).

I punti di vista e le opinioni espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente il punto di vista di Arabpress.eu

 

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