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L’intolleranza invade la Francia

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Di Randa Taghi Deen. Al-Hayat (25/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

musulmani charlie hebdo FranciaQuanto successo a Parigi nei primi giorni di gennaio alla sede della rivista Charlie Hebdo e al supermercato kosher, sono due operazioni terroristiche perpetrate da persone che non sanno niente di islam e che non parlano nemmeno una parola di arabo. Sono solo criminali, né più né meno.

Eppure, il presidente del Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni ebraiche in Francia (CRIF), Roger Cukierman, ha dichiarato che sono i musulmani francesi gli autori delle violenze, rivolgendosi a più di cinque milioni di cittadini francesi che professano la loro fede nel rispetto delle leggi del Paese dove risiedono.

L’uscita di Cukierman risulta alquanto irresponsabile, poiché non fa che alimentare le tensioni scatenatesi in Francia dopo gli atti terroristici portati avanti nel nome dell’Islam. Allo stesso modo, l’invito del premier israeliano Benjamin Netanyahu rivolto agli ebrei francesi di trovare rifugio in Israele non fa che alimentare il fanatismo che giorno dopo giorno cresce sempre più in Francia.

Tutto ciò è accompagnato dall’invito che i militanti Daesh (ISIS) rivolgono ai giovani francesi ed europei affinché si uniscano all’organizzazione, promettendo loro il Paradiso, cosa che non fa altro che aumentare la preoccupazione del popolo francese nei confronti dell’Islam.

Da parte sua, il presidente François Hollande ha più volte sottolineato che la Francia è uno Stato laico e che non vi è alcuna intenzione di rinunciare a questo principio fondamentale della società francese. Tuttavia, le dichiarazioni di Cukierman rivelano una tensione verbale assai violenta sull’intolleranza religiosa che affligge oggi il Paese europeo. Insieme all’invito di Netanyahu, queste dichiarazioni rappresentano un’interferenza negli affari secolari della Francia e un tentativo di avvelenare la società francese stessa.

Cosa sarebbe successo se il presidente algerino Bouteflika o il re marocchino Mohammad VI avessero richiamato in patria tutti i musulmani di Francia?

La crescente intolleranza costituisce un pericolo e un rischio per la società francese. Alcuni ebrei esagerano con le intimidazioni e l’estremismo, mentre alcuni musulmani rafforzano e aumentano l’odio e il fanatismo. C’è bisogno che i responsabili delle istituzioni religiose dimostrino più razionalità, onestà e maturità.

Randa Taghi Deen è una giornalista d’opinione per il quotidiano panarabo Al-Hayat.

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