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Libia: timori limitrofi

Tout sur l’Algérie (03/08/2014). Mentre sono ancora in corso gli scontri per il controllo dell’aeroporto internazionale di Tripoli, la Tunisia chiude il principale punto di attraversamento del confine mentre Algeria ed Egitto impongono lo stato di allerta. Il nuovo parlamento intanto prepara la sua prima seduta.

Almeno 22 persone sono morte ieri negli scontri all’aeroporto di Tripoli, ma i gruppi armati continuano a non risparmiare i quartieri abitati, costringendo centinaia di famiglie a fuggire. Nei giorni scorsi la meta scelta dai profughi era la Tunisia, che ieri ha annunciato la chiusura del principale varco di confine di Ras Ajdir. Venerdì le autorità di Tunisi avevano bloccato l’ingresso di migliaia di egiziani perché sprovvisti di visto, spiegando che da settimane centinaia di libici hanno tentato di varcare il confine. Le preoccupazioni circa la situazione in Libia si erano materializzate qualche giorno fa con le voci su un possibile intervento militare egiziano o algerino per calmare le acque. Voci per ora smentite, ma che la dicono lunga sulle prospettive della Libia “postrivoluzionaria”. Oggi intanto, in una Tobruk militarizzata, il nuovo parlamento, eletto il 25 giugno, ha tenuto la sua prima sessione, boicottata dai partiti islamici.