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Il Libano e i soldati dello Zio Sam

Libano
Gli americani si preparano ad aumentare la loro presenza militare in Libano

Di Biyar Aqiqi. Al-Araby Al-Jadeed (05/08/2017). Traduzione e sintesi di Gemma Baccini

Non è insolito sentir parlare della presenza di soldati americani in Libano, ma è strano che si parli di un numero preciso, cioè 70 soldati, come se si trattasse di un numero iniziale. Essi combatteranno al fianco dell’esercito libanese per liberare Ras Baalbek, Al-Qaa e Fakeha, nell’est del Libano, da Daesh. La notizia arriva giorni dopo la sconfitta definitiva di Jabhat Fath al-Sham dopo gli scontri con Hezbollah.

Quando cominciano i numeri, cominciano le interpretazioni, soprattutto quando si parla degli Americani. Essi infatti, nel 2014, tornarono in Iraq in numero limitato, in veste di “consulenti” del governo legittimo per combattere Daesh a Mosul. Dopo tre anni di battaglie, vi sono migliaia di soldati americani sparsi in lungo e in largo nel Paese. La lotta contro Daesh è stata la prima scusa per giustificare la presenza americana in Iraq e poi in Siria, ma loro presenza in Libano è un fatto particolare.

Secondo i dati, il numero di combattenti di Daesh in nel Jurud libanese è di circa 200 individui, accerchiati e esausti, che si muovono su aree vaste, non geograficamente legate alle loro basi principali in Siria e senza civili da usare come scudi umani in caso di attacchi contro di loro. Daesh perderà, ma la presenza americana continuerà. L’America infatti entra nei paesi solo quando vi ha stabilito basi militari e la Siria ne è un esempio.

Oggi, gli americani occupati a finire di costruire le loro basi in Siria trovano il tempo di ampliare la loro ambasciata in Libano, che dovrebbe diventare la più grande ambasciata americana in Medio Oriente e in Nord Africa. La presenza massiccia degli americani nei territori di Hezbollah può innescare un lungo conflitto oppure una riconciliazione. Tuttavia, le trasformazioni dell’ultimo trentennio, come l’accordo sul nucleare iraniano, le alleanze a Mosul e Raqqa e le sanzioni finanziarie contro alcuni membri di Hezbollah, rendono improbabile lo scontro tra quest’ultimo e gli americani.

Il numero dei soldati americani non rimarrà fermo a 70, Washington ne aumenterà il numero e amplierà la loro missione. La fase successiva sarà la la trasformazione di parti delle coste libanesi in centri americani. Inoltre, il referendum per la separazione del Kurdistan dall’Iraq, che avrà luogo il 25 Settembre prossimo, ha cambiato i percorsi politici nel Medio Oriente, e crea uno sviluppo particolare nella vita politica e militare del Libano e della regione. Tutto fa pensare insomma che gli americani resteranno in Libano ancora per molti anni.

Biyar Aqiqi è un giornalista libanese

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