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Le potenzialità della danza orientale raccontate da Fabiana Magrelli

fabiana magrelli

fabiana magrelliC.: Un carissimo saluto alle mie care lettrici e lettori. Oggi voglio presentarvi una danzatrice, anche se dire danzatrice è riduttivo e fra poco capirete perché. Spero si sia capito che, per questa rubrica come nella vita, mi piace avere a che fare con persone che abbiano qualcosa di bello e di profondo da comunicare e da condividere, e Fabiana Magrelli è una di queste persone. Mi rivolgo direttamente a lei, ora, e vi presento l’intervista che abbia realizzato per voi.

Fabiana, ho visto che hai scritto un libro dal titolo molto bello ed invitante. Sicuramente sarà altrettanto bello il contenuto del libro, ce ne vuoi parlare? come è nato e in quale cornice si inserisce?

 F: Un giorno, leggendo un libro di Fatima Mernissi, rimasi colpita da una frase :

«Quelli che non esplorano e non mettono a disposizione degli altri i doni preziosi che hanno dentro, finiscono per vivere male, per essere infelici, a disagio con gli altri, e arrabbiati per giunta. Un talento bisogna svilupparlo, in modo da poter dare, condividere, brillare. Il talento si sviluppa lavorando sodo in qualcosa, il che può essere qualsiasi cosa, cantare, ballare, cucinare, ricamare, ascoltare, guardare, sorridere, aspettare, accettare, sognare, ribellarsi, saltare. Quello che sai far bene, qualunque cosa sia, può cambiarti la vita».

Il mio dono viene da lontano : Ho iniziato a danzare all’età di cinque anni, e sin da piccola camminavo e danzavo a piedi nudi e, ovunque mi trovassi, percepivo musica. Le parole di Fatima Mernissi mi hanno aiutato a sentire quanto fosse doveroso , oltre che piacevole , scrivere un libro sulla danza orientale . Lo dovevo fare anche per il mio bimbo!

Ho praticato molti sport e mi hanno sempre appassionato le danze etniche che mi portavano ad approfondire la cultura dei vari popoli e a scoprire sempre nuovi e diversi ritmi musicali. Mi sono laureata all’ISEF svolgendo una tesi sull ‘ euritmia e da a anni seguo un cammino che va ben oltre il semplice insegnamento di danza e svolgo seminari e stage volti ad approfondire con tante donne e musicisti tecniche di movimento che arrivano da lontano. Avvicinandomi alla danza orientale ho sentito che più strade, da me percorse, potevano incontrarsi :È infatti una danza in cui si ritrovano movimenti provenienti da più culture ( India, Africa, Spagna , Grecia, mondo Arabo in generale ) e quindi ricca anche di musicalità sempre nuove e diverse. Inoltre è una disciplina che , almeno nei principi, può affiancarsi alla ginnastica dolce .

Una danza , in parte avvolta dal mistero, ricca di contenuti e di significati ma che, purtroppo , è ancora oggetto di equivoci e di errate interpretazioni! Attraverso il mio libro ho cercato di sottolineare tre aspetti importanti che sono tra loro congiunti:

La danza, il dono, deve rispondere a tre requisiti : la qualità del movimento ( tecnica), la conoscenza ( lo studio) e la capacità di infondere sacralità ( l’anima).

Nel mio intento, in questo libro, desideravo ricondurre ad un’ immagina autentica della donna che balla al di sopra dei limiti temporali- quali ad esempio l’età – e spaziali, libera da modelli precostituiti di bellezza. La danza orientale è le danza delle donne per eccellenza ed oltre ad essere on valido ausilio per salute, è anche un mezzo che può aiutarci a riscoprire il vero senso del femminile :” danzando al di sopra del velo dello spazio e del tempo rimane viva ed immortale la magia e la libertà della donna.”

Il libro, inoltre, è stato approvato dalla Federazione Italiana Tecnici Danza di cui Walter Santinelli è Presidente e questo significa che ora, anche riguardo alla danza orientale, esiste un testo tecnico anche per coloro che aspirano a divenire insegnanti.

 C.: Fabiana, ci vuoi parlare anche della simbologia associata alla danza? benché storicamente considerata arte minore, rispetto alla musica, nel mondo arabo la danza è sempre stata associata a significati anche molto profondi.

 F: Questa domanda mi è particolarmente gradita! La musica ed i simboli sono i punti essenziali della mia attività di scrittrice, di insegnante, di danzatrice e di ricercatrice . Durante gli  stage ed seminari  in cui insegno danza e danza orientale, ma anche in occasione di spettacoli, il mio continuo tentativo è quello  di mettere al primo posto questi  due aspetti. L’arte è una responsabilità, cosi come lo è insegnare.  Le varie arti sono tra loro congiunte e correlate. Un artista, una danzatrice, un insegnante non possono dimenticarlo: nella separatezza l’elemento vitale muore e anche la danza finisce per essere svuotata dei suoi contenuti, dai suoi ricordi, dai suoi simboli e di perdere di significato. Io sento di poter dire che la musica e la danza sono visceralmente connesse e che il gesto scaturisce dal suono. “Per i sufi, i mistici dell’Islam, musica e danza insieme possono portare a un elevato stato di coscienza” (da Cinzia Merletti…)

Per questa ragione nel mio testo ogni capitolo prende nome da uno strumento musicale al quale si collegano movimenti e simboli. Il musicista ed  il ballerino – che rappresentano rispettivamente il suono e il movimento – sono anime gemelle unite da un amore innato. Il simbolo rende sacra ed eterna tale unione. Il  termine simbolo davvero esprime la funzione di collegamento tra i vari piani dell’essere umano e tra quello che conosciamo e quello che abbiamo perduto e dimenticato, è anche un ponte tra il suono ed il movimento.

In alcuni miti del passato si racconta che l’universo prese vita danzando, grazie ad una dea che emise suoni dalla sua bocca, successivamente gli dei insegnarono agli uomini a ballare. 

Lo studioso Robert Graves, ricordando il mito pelasgico della creazione, così racconta: «Eurinome, dea di tutte le cose, emerse nuda dal caos e non trovò nulla di solido per posarvi i piedi: divise allora il mare dal cielo e intrecciò, sola, una danza sulle onde. Mi diverto spesso ad  immaginare Eurinome e la sua danza e non posso fare a meno di vederla esprimersi in movimenti e gesti tipici della danza orientale. Mi piace credere, anche a ragione, che tutti i popoli del mondo siano nel loro intimo a conoscenza di antichi misteri che li abbiano in parte inevitabilmente perduti, e in parte conservati e tramandati. Il mondo dei simboli è quello che inevitabilmente ci conduce alla porta di quei misteri. I movimenti per loro natura si trasformano , si evolvono,  vivono nel  presente e in modo creativo si miscelano con ciò che è antico; ma ci sono regole importanti da rispettare: i ricordi non devono essere alterati, gli errori non possono essere tramandati, il gesto artistico non può discostarsi dal principio musicale da cui esso stesso proviene.

La lingua primaria dell’universo è il sanscrito e la parola thana significava gioia di vivere. La danza orientale conserva questo significato in quanto è collegata al mistero della nascita e permette a ogni donna di esprimere la sua passione per la vita, oltre a darle modo di intendere l’arte in genere come rinascita e risveglio dell’anima. La danza orientale ha origini antiche e si collega al mito della dea madre, tutti i movimenti di questa danza rimandano alla simbologia antica, ai miti..I principali simboli associati alla dea madre – gli uccelli, i pesci con le ali, il serpente e il labirinto – sono gli stessi che vengono usualmente rappresentati nei movimenti tipici della danza orientale.

Per quanto riguarda i riferimenti ad antichi miti, nel libro la mia attenzione si è rivolta a Joseph Campbell, uno studioso tra i massimi esperti mondiali di mitologia. Numerose poesie che sono riportate nel testo sono di Gialal Al-Din Rumi, poeta mistico persiano, padre del Sufismo che molto amò la musica e la danza.

 C: Benissimo, Fabiana. So che tu sei molto impegnata con attività e progetti vari, ce li vuoi presentare? Tra l’altro farai uno stage proprio domenica 13 gennaio, un altro il 19 e, cosa molto importante, collabori con dei medici!

 F: La mia attività, oggi, si svolge su diversi piani tra loro congiunti che cercherò ora di descrivere al meglio.

L ‘intento generale è quello di fare chiarezza su alcuni principi base della danza orientale. Lo sforzo più grande è quello di portare un messaggio ampio in ambienti anche diversi tra loro. Attraverso questo messaggio io cerco anche di diversificarmi da tutte le forme stereotipate di danza e di danza orientale e di cercarne invece l’essenza.

Collaboro con numerosi medici omeopatici e centri di medicina alternativa che hanno riconosciuto il valore del messaggio che cerco di portare attraverso la danza orientale.

Sono docente nei corsi di formazione in ArtCounseling & Arteterapie ( il 13  Gennaio presso “ADYCA” , condurrò uno stage sulla danza Sufi: danzare è come pregare. Il movimento nella danza orientale ci aiuta a lasciare da parte ogni cosa che sia in qualche modo fissa e rigida, a superare blocchi e a sciogliere l’energia femminile che in sé è mobile, come dicono i Sufi.).

Racconto le favole che il corpo mi svela a grandi e a bambini e propongo laboratori e seminari di “ danza del ventre e salute (Danza del ventre e salute by Fabiana Magrelli is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License) anche fuori Roma ( il 19 Gennaio sarò a Parma e proporrò uno stage cosi’ intitolato :Una DANZA per INNANNA , La Dea della Fertilità, della VitaUn lavoro introduttivo, esperienziale, intuitivo)

Sono Consigliera Nazionale presso la Federazione Italiana Tecnici Danza ( scuola danza Santinelli )dove  preparo anche  i futuri insegnanti di danza orientale  al fine di porre la danza del ventre al pari delle altre danze esaltandone  gli aspetti tecnici e terapeutici.

Il mio impegno di danzatrice è quello di tradurre il suono in gesto: parlare di mondo Arabo significa far riferimento ad una vasta area geografica e la danza Egiziana, da sola, non esaurisce questo difficile compito ma la danza orientale, se universalmente intesa,  si. Interagire con diversi musicisti ( Andrea Camerini, Nour Eddine Fatty, Luca Cioffi, Alexian Santino Spinelli  ed altri ) di diversa provenienza mi ha aiutato molto a scoprire sempre nuove sonorità musicali e quindi  anche diversi modi di esprimere il gesto.

Il mio desiderio è quello di conoscere quante più donne possibile per poter trasmettere tutto questo .

Mi piacerebbe che ogni donna, guardando il suo ombelico, riuscisse a sentirsi parte di  un grande mistero e orgogliosa di portare dentro di sé la fonte della vita.L’ombelico è il punto magico che ci collega all’oggi e al domani, a Dio e alla Madre, è il punto che segna la separazione e l’incontro.

Nel Corano è scritto che l’uomo, nel suo cammino, compie un cerchio: inizialmente si allontana da Dio, per poi a Lui ritornare. Amo immaginare di  percorrere, insieme alle donne con cui danzo, l’ultimo tratto, quello che ci riconduce all origine, danzando!

Anche se non ci sono molti video che parlano del mio percorso,maggiori informazioni  possono trovarsi sul sito www.nuraluce.com

 C: Grazie Fabiana, un caro saluto e in bocca al lupo per la tua importante attività. Tra l’altro sono contenta e divertita nel constatare quanto sia piccolo il mondo :). Ho visto che hai collaborato con il percussionista Luca Cioffi, bravissimo. E’ il mio Maestro e ha una pazienza ed una passione enormi, lo consiglio caldamente! Ciao a tutti, alla prossima!

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About the author

Cinzia Merletti

Cinzia Merletti è musicista, didatta, saggista. Diplomata in pianoforte, laureata in DAMS, specializzata in Didattica e con un Master in Formazione musicale e dimensioni del contemporaneo. Ha scritto e pubblicato saggi sulla musica nella cultura arabo-islamica e mediterranea, anche con CD allegato, e sulla modalità. Saggi e articoli sono presenti anche su Musicheria.net. Ha all'attivo importanti collaborazioni con musicisti prestigiosi, Associazioni culturali e ONG, enti nazionali e comunali, Conservatorio di Santa Cecilia, per la realizzazione di eventi artistici, progetti formativi ed interculturali tuttora in corso.

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