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Le parole arabe di Obama su Boston

obamaIl discorso del presidente degli Stati Uniti Obama su quanto accaduto a Boston è stato ripreso stamani dal sito di AlJazeera e ci sono alcuni punti che ho voluto prendere in esame relativamente alla lingua araba e al suo impiego. Partendo dal titolo, AlJazeera scrive che “Obama promette di perseguire gli autori delle esplosioni”, usando per quest’ultimo termine l’arabo tafjīrāt. Infatti poi nell’articolo AlJazeera specifica che “Obama non ha descritto le esplosioni (al-tafjīrāt) come attacco (al-hujūm)”, perché ancora non si può ascrivere l’episodio a una matrice particolare, connotandola. Le due parole più significative in questo senso sono ovviamente man (chi) e limādha (perché), ripetute dallo stesso Obama che nell’esposizione araba fatta da AlJazeera le usa per dire man fa’alū hadhā wa limādha fa’alūhu e cioè chi ha fatto ciò e perché lo ha fatto, ed è interessante notare che in arabo questa frase è stata mantenuta al plurale (chi sono stati a farlo e perché lo hanno fatto) così come pronunciata anche in inglese. Il presidente americano ha ribadito che yajibu alā yatasarra’a aḥadun (nessuno dovrebbe essere precipitoso) fi-l-istintāj (nel trarre una conclusione) qabla an na’rifa kulla al-ḥaqa’iq (prima di conoscere tutte le realtà dei fatti). Una volta conosciuta l’identità dell’autore delle esplosioni, sanuḥāsibuhu, dice Obama, usando la III forma del verbo ḥasaba (contare, calcolare) che assume il senso di “gliene chiederemo conto”, sarà cioè ritenuto responsabile. C’è stato poi un funzionario della Casa Bianca, le cui parole sono riportate da AlJazeera, che è stato meno cauto di Obama e ha affermato che “huwa bi-shaklin wāḍiḥin (è in modo evidente) ‘amlun irhābiyun (un atto terroristico)”. Solo un’indagine approfondita farà luce su ciò che il funzionario ha già definito jamā’a irhābiya ajnabiya (un gruppo terroristico straniero) aw mahalliya (o locale) che potrebbe khattatat lahu (averlo programmato, riferito all’atto terroristico) wa naffadhathu (ed eseguito).