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Le iniziative dei rifugiati per guadagnarsi la fiducia dei tedeschi

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Di Suleiman Abdallah. The Huffington Post Arabi (13/01/2016). Traduzione e sintesi di Paola Conti.

In Germania si continua a discutere della “notte della vergogna” di Colonia, come è stata descritta dalla stampa tedesca, non solo a livello ufficiale e popolare, ma anche per quel che riguarda il clima di diffidenza e sospetto con cui milioni di stranieri devono far i conti. A ciò si devono aggiungere anche i timori per l’aumento dei casi di aggressioni razziste.

Il ministro dell’Interno del Nord Reno Westfalia ha affermato che quasi tutti gli episodi di violenza avvenuti nella notte di Capodanno a Colonia, sono stati opera di stranieri. Le reazioni si alternano sui social network, i rifugiati respingono le accuse, si cercano notizie che neghino il loro coinvolgimento negli episodi di molestie e si condannano le accuse generalizzate lanciate dai sostenitori dei movimenti anti-immigrati.

Un medico siriano, residente a Dortmund, ha riferito al The Huffington Post Arabi che quella sera si trovava a Colonia e rimase sorpreso dall’assenza di regolamentazione per i festeggiamenti intorno alla Cattedrale della città e davanti alla stazione principale. L’artista iracheno Firas al-Ahmady ha riferito che ciò che è accaduto non deve ripetersi ed ha aggiunto che è responsabilità del governo, dell’informazione e della società educare i nuovi arrivati, poiché molti ignorano i loro diritti, i doveri e le leggi per vivere in Germania. Il giornalista siriano Ahmad Hissou ha segnalato che molta stampa tedesca ed europea ha iniziato, ancor prima di scoprire l’identità dei responsabili, a collegare quel che è successo a Colonia con la questione dei migranti e con la politica della Cancelliera Merkel sull’asilo politico.

I migranti hanno dato vita ad iniziative individuali e collettive sui social network e nelle città tedesche per mostrare la loro solidarietà alle vittime di Colonia e di Amburgo, chiedendo l’applicazione di sanzioni severe per i responsabili. Alcuni siriani hanno lanciato la pagina web “Syrer Gegen Sexismus” (Siriani contro gli abusi sessuali) in cui richiedono l’allontanamento dei responsabili,  affermano che in quanto siriani sono arrivati in Germania per cercare la pace, la tranquillità e la salvezza per le loro famiglie ed invitano tutti i siriani, i tedeschi, gli arabi a partecipare all’iniziativa attraverso la pubblicazione di foto accompagnate da frasi o di video in tedesco o in inglese, affinché il loro messaggio giunga al popolo delle Germania.

Un gruppo chiamato “Syrischen Männer für Fairness” (Uomini siriani per la giustizia) ha distribuito volantini nell’Università di Colonia che disapprovano le violenze accadute ed ha inoltre espresso dispiacere per tali circostanze, che hanno danneggiato la reputazione di siriani, migranti e di molti arabi. A Berlino, presso la stazione ferroviaria centrale un gruppo di rifugiati ha regalato fiori alle donne, mostrando striscioni sui quali vi era scritto: “Noi rispettiamo le donne, rispettiamo tutte le persone”.

Nonostante queste iniziative una domanda rimane in sospeso ovvero se gli episodi accaduti a Colonia rappresenteranno una svolta nella questione dei migranti e degli stranieri o se il fatto non andrà oltre la faccenda penale, specialmente dopo il ferimento di 11 stranieri in scontri compiuti da rivoltosi come ritorsione per quanto avvenuto a Capodanno.

Il giornalista Ahmad Hissou sembra pessimista: “Le molestie collettive di Colonia sono la fine (del sogno tedesco); temo che sia arrivato il giorno in cui parleremo di ciò che è avvenuto prima dei fatti di Colonia e di quello che li seguirà”.

Il 12 gennaio il ministro dell’Interno tedesco Thomas De Mesar e il ministro della Giustizia Heiko Maas hanno annunciato che il governo sta lavorando per accelerare l’espulsione degli stranieri che commettono violenze sessuali ed altri particolari reati.

Ayman Mazik ,presidente del Consiglio centrale per i musulmani in Germania, si è lamentato dell’aumentata ostilità verso i musulmani a seguito delle aggressioni di Colonia, aggiungendo che tali atteggiamenti razzisti e ostili sono notevolmente aumentati già da tempo.

Suleiman Abdallah, giornalista da Berlino.

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