Arabia Saudita Qatar

L’Arabia Saudita e l’investimento fallimentare nella politica estera

medio oriente
La monarchia saudita continua i suoi investimenti fallimentari nella politica estera, perdendo il suo ruolo nella regione e collezionando insuccessi, nonostante la propaganda ufficiale la dipinga come vittoriosa

Di Osama al-Rashidi, Al-araby al-jadid (23/12/2017). Traduzione e sintesi di Laura Serraino.

L’agenzia France Presse ha diffuso qualche giorno fa un comunicato di un funzionario libanese in cui è stata scoperta la minaccia delle autorità saudite al primo ministro Saad Hariri di rendere il Libano “un altro Qatar”. La notizia rivela le direttrici della politica estera saudita che si basa sulla minaccia, il ricatto e il rapimento di funzionari ufficiali e suscita ironia e interrogativi sull’utilità di questa minaccia vuota.

Come hanno osato immaginare i funzionari sauditi di aver vinto la crisi col Qatar, tanto da farne un esempio in altri casi? Il Regno non è riuscito a piegare il Qatar, neanche per una sola delle 13 richieste presentate con i paesi del blocco. Al contrario, l’Arabia Saudita ha perso molto a causa della crisi e, dopo aver minato le fondamenta del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), ha perso la sua immagine nel mondo arabo-musulmano. Dopo tutto ciò non ha realizzato nessuna svolta che le faccia rivendicare la vittoria. In effetti, i risultati della politica saudita nella crisi delle dimissioni di Hariri non differiscono da quelli con il Qatar, poiché Hariri è tornato in Libano e ha annunciato di voler ritirare le dimissioni, chiedendo un dialogo tra le parti per superare la crisi e raggiungere una soluzione, il contrario di ciò che voleva l’Arabia Saudita.

L’Arabia non si è limitata ad investire nel fallimento della crisi libanese o nella crisi col Qatar. Questa politica saudita l’abbiamo trovata prima in Yemen: non si può affermare in alcun modo che l’Arabia Saudita ha trionfato, anzi è più lontana che mai dalla vittoria al punto che gli Houthi si sono messi a lanciare missili balistici contro la capitale saudita, nonostante i Sauditi avessero delle forti difese aeree. Inoltre i media sauditi sono tornati ad accusare il Qatar additandolo come responsabile dell’omicidio di Saleh (alleato dei Sauditi durante gli anni al potere) e di essersi alleati con gli Houthi, nonostante l’Arabia Saudita stessa avesse fatto uscire il Qatar dalla questione yemenita e nonostante queste accuse dimostrino che il regime saudita è ancora impegnato con la questione del Qatar, descritta da Mohamed Bin Salman come “piccolissima” ma capace di suscitare un grande interesse da parte dei funzionari sauditi che citano il Qatar in ogni occasione possibile, attribuendogli qualsiasi accusa.

Alla fine, però, è stato trovato un caso in cui l’Arabia Saudita ha trionfato, ovvero il suo conflitto con l’Iran. L’Arabia Saudita ha trionfato sull’Iran e ha occupato Teheran, distruggendo l’esercito iraniano, accolta calorosamente con la foto del principe ereditario nelle strade della capitale. Questa è stata la vittoria in un film d’animazione diffuso dai media sauditi tradotto in varie lingue (tra cui l’ebraico!) ed è un film che, a quanto pare, rappresenta solo l’ultima delle “vittorie” saudite sull’Iran in Yemen, Siria, Iraq e Libano, vittorie che sono sotto gli occhi di tutti.

Osama al-Rashidi è un giornalista e uno scrittore egiziano.

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