News Società Zoom

L’amore trionfa sulla legge e sulla religione

Di Ristel Edimo. YaBiladi (21/09/12). Traduzione di Alessandra Cimarosti.

Sulla convivenza non esistono dati certi, ma è sempre più in aumento. Nonostante sia interdetta, sia dal punto di vista giuridico che religioso, le coppie non sono per niente intimidite e decidono di vivere insieme, senza mettere ufficialmente l’anello al dito.

Sulla questione della convivenza, la legge marocchina non è molto chiara. Il codice penale, nell’articolo 490, dichiara che “sono puniti con la reclusione da un mese ad un anno, tutte le persone di sesso diverso che, non essendo unite dal legame del matrimonio, hanno delle relazioni sessuali”. Di fianco alla legislazione poi, c’è la religione. L’Islam proibisce le relazioni sessuali fuori dal matrimonio, considerandole peccato. È peccato la fornicazione per i celibi e l’adulterio per le persone sposate. Ma questi principi sono sempre più messi da parte dai marocchini, per varie ragioni, tra le quali l’amore è quella principale. “E’ l‘amore che non ci fa separare” afferma la sociologa, universitaria e scrittrice Soumaya Naamane Guessous, in un’intervista rilasciata a l’Economiste.

Alcune coppie convivono per la mancanza di mezzi sufficienti per organizzare il matrimonio. Sposarsi in Marocco infatti, può venire a costare tra i 70.000 e i 100.000 dirham. Altri invece considerano la convivenza come periodo di preparazione al matrimonio, per conoscersi meglio, prima del passo definitivo.

Bisogna però dire che anche se la convivenza è una realtà, non è ancora entrata a far parte dei costumi. La maggior parte dei marocchini condanna questo atto che continua ad essere mal visto. Per questa ragione i conviventi “fanno credere che sono sposati per evitare problemi con il vicinato” spiega la sociologa.

Secondo Naamane Guessous, la convivenza “è nettamente più presente in seno alle classi disagiate, in particolare nelle classi operaie”. In questo caso le ragioni sono principalmente di ordine economico. Un’altra categoria è sicuramente quella dei giovani. Anche se non è ben accetto dalla società, sono soprattutto giovani delle classi agiate a praticarla, soprattutto quando vanno a studiare in un’altra città o all’estero. La sociologa sottolinea “esiste una piccola minoranza di genitori che accetta la convivenza dei figli. In genere viene nascosto al resto della famiglia”.

Il fenomeno dunque è molto espanso e tocca vari gruppi della società. Sarebbe appropriato, in vista della sua avanzata, che le autorità ne facessero uno studio approfondito. Il 46% delle nascite, circa un bambino su due, nasce da relazioni extraconiugali, secondo l’associazione Solidarité Féminine. Si tratta unicamente di bambini nati da relazioni di una sera?

L’AMDH (Associazione Marocchina per i Diritti Umani) ha richiesto lo scorso giugno, l’abrogazione dell’articolo 490 che condanna le relazioni extraconiugali. Il governo Benkirane però, si è opposto ad una tale misura.

About the author

Alessandra Cimarosti

2 Comments

Click here to post a comment

  • As-salam alaikum ……..E` un problema grave questo……certo non e` che con la carcerazione si risolva la cosa….bisognerebbe che i marocchini incominciassero a essere meno dispendiosi nelle spese matrimoniali. Un buon matrimonio islamico dovrebbe essere il meno costoso possibile. Spendere tutti quei soldi per una cerimonia e` a dir poco haram! E la tradizione in questo caso puo` tranquillamente essere messa da parte. Le famiglie dovrebbero entrare nell’ ottica di agevolare l’ unione lecita dei ragazzi e non spingerli alla convivenza per mancanza di fondi. Buon senso ci vuole e magari leggere un po` di piu` Corano e Sunnah.

  • favorevole alla convivenza, e alla liberta dei sentimenti. credo che la religione non deve in tromettersi in tutto, e credo anche che sia giusto che uno scelga se essere credente oppure no.