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La situazione in Yemen e Iraq

Yemen

Di Rashid Saleh al-Araimi. Al-Hayat (05/09/2016). Traduzione e sintesi di Federico Seibusi.

L’incontro tra il premier e il ministro degli Esteri iracheni con gli Houthi rappresenterebbe un tentativo per sostenere la natura settaria che caratterizza l’area, appoggiata dall’Iran. In realtà questa è una falsificazione, in quanto il confronto nella situazione yemenita non è fra sciiti e sunniti ma fra un governo legittimo e un gruppo di fuorilegge che utilizza le armi e l’inganno per imporre la sua presenza. La posizione degli Houthi non è dovuta alla loro appartenenza confessionale, ma al loro allineamento politico nel blocco che mira a diffondere il caos e l’instabilità nella regione, sotto la guida dell’Iran che non esita a insinuarsi nelle debolezze arabe alla prima occasione. La classe politica irachena rappresenta le decisioni politiche degli ultimi anni, poiché queste decisioni sul campo non hanno portato altro che perdite e frammentazione.

Ciò è accaduto malgrado il popolo iracheno e lo Stato iracheno rappresentino le parti che hanno sofferto maggiormente da questo caos, poiché pagano un tremendo tributo in termini di sangue, sicurezza e stabilità da molti anni. Inoltre, è accaduto malgrado le prove del fallimento del settarismo sul quale ha puntato una parte della classe politica, e malgrado le severe e chiare conseguenze per chiunque osservi la situazione in Iraq. In questo contesto le componenti politiche irachene hanno il dovere di innalzare vessillo di uguaglianza fra i cittadini, condizione necessaria se si vuole che l’Iraq riguadagni se stesso ed esca dalla spirale di morte che la affligge.

La classe politica irachena deve tener conto delle conseguenze dopo le esperienze del passato scaturite da decisioni che hanno solamente aggravato e prolungato la tragedia ponendo  le basi per il danneggiamento della struttura statale. Essa sa che gli Houthi non fanno affidamento soltanto sulla forza delle armi che utilizzano per controllare lo Stato, ma anche sull’alleanza di corta durata e opportunista con Ali Abdallah Saleh che non si concluderà presto e si tradurrà in un conflitto con la fine dell’interesse comune. In questo modo la classe politica irachena ha agito contro il popolo yemenita e il suo futuro, prolungando la sofferenza alla quale si sono opposti gli yemeniti combattendo l’ostinazione degli Houthi.

Il  ruolo della leadership yemenita in questa fase di interludio lascerà un segno sullo Yemen e l’intera regione. Va sottolineata l’importanza della coalizione araba nel difendere il governo legittimo in Yemen da quando ha deciso di intervenire militarmente per fermare l’invasione degli Houthi nel marzo 2015 sacrificando vite e risorse economiche. I paesi della coalizione araba hanno combattuto la strage mischiando la prestazione militare a sforzi politici e diplomatici solidi ed efficaci. Ha provocato la perdita di gran parte del territorio da parte degli Huthi e ha tagliato le loro fonti di approvigionamento; li ha racchiusi in aree specifiche attendendo il loro collasso. Dal punto di vista politico, ha intrappolato gli Houthi e i loro sostenitori con condanne internazionali esplicite e risoluzioni rigorose del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che stanno cercando invano di aggirarli.

Il ruolo svolto dalla leadership politica yemenita che rappresenta la legittimità è un ruolo fondamentale per mobilitare le energie yemenite interne contro l’aggressione degli Houthi. Qualsiasi errore compiuto dalla leadership nazionale yemenita al momento ha un prezzo enorme, come le decisioni che rappresentano gli interessi personali e l’abuso di potere. Tutto ciò offre agli Houthi un’opportunità per prolungare la loro permanenza, aumenta il costo umano proibitivo per la coalizione araba e per i combattenti legittimi yemeniti, che sacrificano le loro vite per proteggere lo Yemen da mani illegali.

La leadership yemenita ha la possibilità di intraprendere questa sfida poiché ha la capacità di leggere la situazione attuale in modo realistico e di prendere decisioni su basi razionali. Deve correggere la situazione e disfarsi di ciò che oggi rappresenta un fardello sul futuro dello Yemen. Il simbolo di questa leadership deve fondarsi sul coraggio di perseguire gli interessi nazionali per il pubblico interesse, a discapito di mire individuali. Gli obiettivi da acquisire non si devono limitare a una conclusione rapida del conflitto, ma fondamentalmente alla fondazione di un nuovo Yemen, una nazione libera e prospera, che possa prendere le sue decisioni in autonomia, così che i suoi figli possano beneficiare dell’eredità sperperata nelle ultime decadi.

Rashid Saleh al-Araimi è un giornalista e editorialista emiratino del giornale panarabo Al-Hayat. Dal 2007 al 2013 è stato caporedattore del giornale Al-Ittihad negli Emirati Arabi Uniti.

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