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La satira nell’Egitto degli Ekhwan

10/01/2013. I giovani egiziani impazziscono letteralmente per Bassem Youssef, brillante chirurgo che si trasforma in spietato satiro quando conduce  El Barnameg che ricorda i programmi americani come il Davil Letterman Show e il Daily Show, dove una spietata satira si fa gioco della politica e ne mette a nudo le contraddizioni e l’ipocrisia. Le puntate vengono trasmesse sul canale satellitare CBC.

Che il miglior bersaglio della satira sia sempre il potere e chi lo detiene è cosa nota, e Youssef non si tira indietro, si fa gioco di Morsi ( del suo inglese o dei suoi errori e gaffe durante i discorsi), dei suoi ex compagni della Fratellanza, e di tutti quei nuovi sedicenti leader religiosi che giornalmente lanciano dai canali satellitari privati infuocati anatemi contro chiunque si opponga alla loro visione estrema. Il satiro non risparmia anche prese in giro all’opposizione lanciandosi spesso in esilaranti imitazioni di El Baradei e Amr Moussa.

Ma per quanto sarà garantito il diritto alla satira nel nuovo Egitto dominato dagli Ekhwan e dai salafiti? La furia dei vari Wagdy Ghoneim e Khaled Abd Allah (due tra i più noti predicatori estremisti ) nei confronti di Bassem Youssef è alle stelle e recentemente è stato reso noto che il presentatore di tv risulta indagato per “offesa al presidente della repubblica”.

Quali saranno dunque le mosse del nuovo regime? Lasciare intatto il diritto alla satira, dimostrando così di aver garantito la libertà d’espressione o tenteranno in ogni modo di tappare la bocca a Bassem Youssef e soci, magari usando vie legali e fabbricando accuse come tanto piaceva fare al vecchio Mubarak per sbattere in galera gli oppositori? Se ne riparlerà certamente dopo la prossima battaglia per il parlamento.

Luca Pavone