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La primavera araba del Regno Unito

brexit regno unito
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Di Peter Oborne. Middle East Eye (24/06/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

La cosiddetta “primavera araba”, scoppiata in Tunisia nel 201o dall’atto di immolazione di un giovane venditore ambulante, è stato di certo un momento di grande afflato democratico. Tuttavia, esso ha anche portato al caos totale in Siria, Libia ed Egitto.

La decisione del popolo britannico di uscire dall’Unione Europea è stato un altro momento rivoluzionario. In Regno Unito, siamo stati testimoni dell’esplosione di un sentimento popolare contro una classe politica corrotta che ha portato all’invasione dell’Iraq.

Personalmente, ho votato “Leave” al referendum perché credo che l’UE stava prosciugando la democrazia britannica. Anzi, lo sta facendo con ogni paese europeo. Mi aspetto che questo voto inneschi una reazione a catena in tutto il continente, un continente moribondo dal punto di vista politico ed economico.

L’Europa sta gridando aiuto e ora il Regno Unito sta mostrando la strada. Angela Merkel è sul punto di giocare lo stesso ruolo del defunto re saudita Abdullah durante la primavera araba. La Merkel sarà la paladina della contro-rivoluzione, battendosi per ripristinare l’ordine esistente.

Come per la primavera araba, c’è motivo di preoccuparsi, ma anche di festeggiare. Abbiamo tutte le ragioni per temere l’ascesa di quei partiti di estrema destra in tutta Europa. Di fatto, grazie al lungo periodo di austerità che il continente ha sofferto, questi partiti stanno tornando a galla in Francia, Germania e in molti paesi dell’Europa centrale.

Non è una coincidenza che Roberto Fico, primo ministro della Slovacchia, che dal 1° luglio assumerà la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, è un bigotto che vuole bandire i musulmani. Allo stesso modo, i musulmani temono il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito di Nigel Farage, che ha spesso demonizzato i musulmani rispettosi della legge.

È completamente sbagliato che il razzismo e l’intolleranza vengano confinati a cause contro l’UE, perché essi sono vivi e attivi anche al suo interno. Quindi dobbiamo essere molto attenti nei mesi e anni a venire. Credo che ripristinare la democrazia e la prosperità in Europa possa rendere tutto il continente un posto migliore, più libero e più stabile.

Peter Oborne è un giornalista britannico vincitore di diversi premi ed ex responsabile della rubrica politica del Daily Telegraph.

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