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La nuova Costituzione tunisina mette il takfir fuori legge

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Di Mohammad al-Haddad. Al-Hayat (03/02/2014). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

Zoom 07 feb costituzione tunisia inLa nuova Costituzione tunisina, firmata lo scorso 26 gennaio, si distingue per una serie di caratteristiche. Il Capitolo 6 in particolare ha scatenato molta polemica: in esso, infatti, viene stipulata la libertà di coscienza e proibita la pratica del takfir, che consiste nell’emanare una fatwa che dichiara l’infedeltà di un individuo. Parallelamente, lo Stato patrocina la religione e protegge le santità, il che fa del Capitolo 6 il primo del suo genere nel mondo arabo, soprattutto in un Paese come la Tunisia, dove la maggior parte della popolazione condivide lo stesso credo.

Mesi fa, anche il più ottimista degli osservatori non si sarebbe aspettato un esito simile: questo miracolo costituzionale non può essere capito al di fuori del contesto dello scenario tunisino del post-rivoluzione. Fu allora che la tendenza al tafkir cominciò ad emergere in politica, rischiando di portare il Paese sull’orlo del baratro. La rivoluzione tunisina mirava alla libertà e alla dignità all’interno di una società caratterizzata da un’omogeneità religiosa e settaria, dove non c’era spazio per il takfir.

Nonostante ciò, dopo lo scoppio della rivoluzione i movimenti religiosi erano in crescita e andavano a compensare l’assenza di piattaforme e visioni politiche. La tendenza al tafkir ha iniziato ad avere successo. In più, varie fonti hanno iniziato a stanziare denaro per diffondere sette storicamente aliene al Paese. Diversi incidenti si sono verificati, fino all’uccisione di Chokri Belaid. È come se l’opposizione avesse imparato la lezione: il destino del Paese non può scivolare verso la violenza e la guerra civile: Belaid fu assassinato a causa dell’emanazione di una fatwa di takfir.

Il takfir continuò ad essere usato contro membri dell’opposizione, intellettuali e militari considerati dei tiranni. Le operazioni terroristiche richiesero la vita di più di 20 martiri. Alla fine, l’omicidio di Mohamed Brahmi causò l’esplosione dell’intero processo politico. Inoltre, l’ambasciata americana in Tunisia venne attaccata e in Libia venne ucciso l’ambasciatore statunitense.

Le pressioni interne ed esterne, specialmente da parte degli USA, hanno portato Ennahda ad allontanarsi da chi praticava il tafkir, per non affrontare lo stesso destino della Fratellanza in Egitto. Anche così facendo, un parlamentare membro di Ennahda accusò il Consiglio Nazionale Costituente di apostasia. Quest’incidente è stato il motivo definitivo per la proibizione del tafkir nella nuova Costituzione.

Sin dagli anni ’70, questa pratica ha colpito molte figure intellettuali e politiche di spicco, come lo scrittore egiziano Naguib Mahfouz e l’ex presidente Anwar Sadat. Il takfir ha trovato terreno fertile nelle recenti rivolte arabe, causano un’ulteriore frammentazione settaria all’interno delle società arabe. Le circostanze hanno giocato in favore della Costituzione tunisina, che include la prima condanna del takfir a livello costituzionale di tutta la regione araba. Si spera che questa condanna verrà completata da chiari provvedimenti legali. È diritto dello Stato, piuttosto che suo dovere, intervenire per affrontare legalmente la questione e non limitarsi a essere una guida morale.

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