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La notte bianca del cinema a Rabat

slide_436718_5722572_compressed(Al Huffington Post Maghreb). Uno schermo gigante, tappeti, gli spettatori sdraiati a terra, alcuni con i loro sacchi a pelo fino all’alba.

C’erano molte persone sulla spianata della Biblioteca Nazionale del Marocco a Rabat in occasione della quarta edizione della notte bianca del cinema, venerdì 26 e sabato 27 giugno. Il programma ha previsto film di animazione, fiction e documentari sul tema della migrazione.

La Biblioteca Nazionale e il suo piazzale sono stati appositamente allestiti per l’occasione. In un’atmosfera accogliente, i tanti curiosi si sono recati lì e hanno condiviso l’Iftar, la rottura del digiuno nel mese sacro di Ramadan, intorno a tavoli disposti intorno a grandi tappeti.

Il pubblico è stato vario. Gruppi di giovani, bambini e famiglie sono venuti a godersi l’evento in un clima di Ramadan. “Questa è la prima volta che proviamo la formula del slide_436718_5722592_compressedRamadan, e, infine, la sfida è stata accolta e la gente era presente”, spiega Faty Badi, la presidentessa dell‘Association des rencontres méditerranéennes du cinéma et des droits de l’Homme (ARMCDH) che ha organizzato la notte bianca per quattro anni. Il ritmo del Ramadan “si presta facilmente alla notte bianca”, spiega Badi, che osserva che “la cultura non è in contrasto con la tradizione”. Sulla base di questo successo, la Notte Bianca 2016 sarà programmata per lo stesso periodo del Ramadan.

Il pubblico è rimasto fino alla fine e ha aiutato a pulire il piazzale e a conservare tappeti e tavoli.

n-NUIT-BLANCHE-DU-CINMA-large570Il giorno successivo, sabato 27 giugno, la manifestazione è terminata con una conferenza in cui si è affrontato il tema della migrazione da diverse angolazioni: storico, sociale e politico. Tra gli ospiti, Aminata Traoré, ex ministro della Cultura e del Turismo del Mali, Mehdi Alioua, sociologo e attivista a sostegno di migranti e stranieri, Peggy Derder, storico che ha lavorato alla questione dell’immigrazione e Ana Fonseca, rappresentante intercontinentale dell’Organizzazione per l’immigrazione.

Photo credit: Jean Madeyski