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La leadership dell’Esercito Siriano Libero in Siria

Di Tariq Alhomayed. Asharq Al-Awsat (23/09/2012). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello.

L’Esercito Siriano Libero (ESL), l’establishment militare che sta guidando l’opposizione armata contro il regime di al-Assad, ha annunciato di aver trasferito il suo centro di comando dalla Turchia a una “zona liberata” del territorio siriano. Il comandante dell’ESL Riad al-Asaad, in un messaggio rivolto al popolo siriano, ha dichiarato: “Siamo lieti di farvi sapere che la leadership dell’ESL si è spostata in Siria a seguito di  accordi fatti con altre brigate con la speranza di lanciare l’offensiva su Damasco “.

Naturalmente, questo passaggio offre molte indicazioni, sia politicamente che militarmente così come in termini di morale, specie a livello dei ribelli siriani. Tuttavia, non è noto se questo passo è stato fatto con il coordinamento internazionale degli amici della Siria, in particolare i francesi che oggi parlano apertamente di sostenere le zone liberate del territorio siriano. La Francia si riferisce alle aree adiacenti al confine con la Turchia, che potrebbero diventare estremamente sensibili e pericolose se il regime di al-Assad tentasse di intraprendere una nuova azione contro i Turchi. Lo spostamento dell’ESL potrebbe significare che per la Siria i giorni a venire saranno ancora più difficili perché il regime cercherà l’escalation di violenza in tutte le aree in cui ritiene che la leadership dell’ESL sia di stanza.

Oltre a chiedersi se questo trasferimento è il frutto di una decisione ponderata o se è stata una mossa affrettata, ci sono anche altre questioni che sono degne di considerazione, come ad esempio in che modo i leader dell’ESL ora comunicheranno con i gruppi a loro fedeli in tutta la Siria, soprattutto qualora questa nuova posizione interna non gli consenta di utilizzare le moderne tecnologie di comunicazione. Rispondere a simili domande ci aiuterà a capire se questo passo è la messa in atto del piano francese, che mira a convertire aree liberate siriane in territori sicuri, sulla falsariga di Bengasi – e questa è una cosa buona e una ragione di ottimismo – o se è un passo non calcolato che avrà terribili conseguenze.

Oggi è chiaro che l’interferenza iraniana ha contribuito a prolungare la durata del regime di Al-Assad, ma la sua esistenza nel tempo non può essere garantita. Considerata la presenza dell’Esercito Siriano Libero sul territorio siriano, nella migliore delle ipotesi, il regime resisterà per un altro anno e di conseguenza Al-Assad brucerà tutto e tutti pur di colpire i leader dell’ESL. Pertanto, la mossa dell’Esercito Siriano Libero è un grande passo e può essere considerata un importante indicatore del corso attuale degli eventi. È anche la prova della situazione che Al-Assad ed i suoi alleati si trovano ad affrontare e di come il cerchio abbia cominciato a stringersi intorno a loro.