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La figlia di Al-Baghdadi in Europa!

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Di Elias Harfoush. Al-Hayat (03/04/2016). Traduzione e sintesi di Laura Giacobbo.

Mentre Abu Bakr al-Baghdadi cerca di attrarre i figli delle comunità arabe e musulmane in Europa per il suo jihad innalzando la bandiera del “califfato”, la sua ex-moglie, Saja al-Dulaimi, è alla ricerca di un posto sicuro nel Vecchio Continente per fornire una buona educazione a sua figlia di sette anni.

Che un padre deluda le aspettative della propria moglie o della propria figlia non è un caso eccezionale. Questa delusione, però, è una specie di fragore, poiché questo uomo – che aspira ad essere il sedicente Stato Islamico e a gestire i suoi affari – viene ora a sapere che la sua ex moglie e sua figlia, sono le prime a lamentarsi delle condizioni di vita in questo “Stato”. Secondo quanto riportato dal quotidiano svedese Expressen – che ha intervistato Saja al-Dulaimi in un luogo segreto in Libano – la donna è desiderosa di trascorrere una vita libera, non in un paese arabo. Vuole che sua figlia segua le lezioni in Europa, perché non si fida dei livelli di istruzione presenti nelle accademie del “califfato”, o di qualsiasi altra scuola o università araba.

Quindi siamo di fronte a una donna araba infuriata dalla situazione, dalle circostanze e dal modo di vivere che il marito cerca di imporre a lei e a sua figlia. Ha come obiettivo quello di migliorare queste condizioni, nonostante sia consapevole che forse la probabilità di avere accesso ai confini europei è pressoché impossibile.

In varie interviste televisive, dopo il suo rilascio dalle carceri del Libano come parte di uno scambio tra i soldati libanesi con il Fronte al-Nusra, la Dulaimi ha descritto al-Baghdadi come “diverso dalla persona che ha sposato”. Era un semplice docente universitario di nome Hesham Mohamed – come il nome di un giocatore di calcio dell’Associazione calcistica irachena Al-Zawra’a. Lo ha poi definito come “un comune uomo di famiglia, che ama crescere i propri figli” (e quelli del precedente matrimonio di lei), che va al lavoro la mattina e per poi tornare a casa la sera. È all’oscuro di come sia potuto diventare il khalifa dello “Stato Islamico”.

Elias Harfoush è un giornalista ed editorialista per il quotidiano panarabo Al-Hayat.

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