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La Arab Dream Troupe in Siria per resistere attraverso il teatro

Zoom 15 nov teatro SiriaSyria Untold (08/11/2013). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio.

Da più di due anni ormai, manifestazioni, loghi, film, graffiti e teatro di strada sono usati dai siriani come strumento contro torture, arresti, omicidi, bombe ed oppressione religiosa. La Arab Dream Troupe (in arabo Fariq al-Hulm al-‘Araby) incarna una di queste forme di resistenza e la porta avanti attraverso il teatro. I giovani artisti dietro il progetto hanno le idee chiare al riguardo: “L’arte gioca un ruolo preponderante perché parla in modo diretto al subconscio del pubblico. Inoltre, l’arte è un modo per dimostrare che questa non è una rivoluzione nichilistica senza idee e visioni, ma tutto il contrario”.

La troupe, composta da otto giovani artisti, si è impegnata a portare il teatro per le strade malgrado l’onnipresente pericolo e gli scontri e bombardamenti in corso. Quest’attitudine sprezzante verso ogni timore si basa su una profonda convinzione critica del rapporto che si dà tra arte e resistenza. Il teatro di strada dell’Arab Dream Troupe è il risultato dei cambiamenti in atto nell’ambiente che li circonda. Anzitutto perché “la realtà intorno a noi è nuova, e gli strumenti tradizionali non riescono più a mobilitare e a forgiare l’opinione pubblica”. Essendo arduo al momento pensare a forme di teatro classico, da un’esigenza pratica prende vita la consapevolezza del bisogno di un’evoluzione culturale che affianchi le rivolte.

I video sul web non raggiungevano il pubblico siriano, e la troupe ha deciso di scendere a portare il suo teatro nelle strade più affollate e nei luoghi pubblici delle zone liberate della Siria. Le loro pièce sono spettacoli del silenzio, dove i dialoghi e le trame sono assenti per creare un’atmosfera ancora più suggestiva. Queste scene silenziose attraggono molti più spettatori e diffondono il messaggio della troupe in pochissimi attimi.

Nella loro prima uscita in scena per le strade siriane, il maggior timore che avevano non era verso il regime ma per lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS). La pièce, incentrata sulla lotta tra l’Esercito Siriano Libero (ESL) e l’ISIS e sugli effetti subiti dai civili, ha posto la Arab Dream Troupe subito in collisione con gran parte dei gruppi militari legati all’islam radicale. L’ISIS ha anche cercato di proibire la pièce col pretesto che la musica usata fosse vietata dalla religione, ma la Arab Dream Troupe ha resistito ribadendo che lo spettacolo dovesse continuare.

Da allora, la troupe seleziona con attenzione i luoghi in cui esibirsi. “Scegliamo il posto in base alla sua rilevanza rispetto al tema trattato dalla pièce, come pure in base a quanta gente sappiamo che troveremo,” spiega uno degli organizzatori. “Ci teniamo anche in contatto con amici dell’ESL e dei comitati di coordinamento locali per prepararci a ogni emergenza”, aggiunge. Nonostante gli ostacoli incontrati, tra cui scarsi fondi a disposizione e incertezza totale dell’ambiente in cui opera, la Arab Dream Troupe insiste nel voler rappresentare il siriano medio, per mostrarlo a quello stesso uomo medio che troverà in strada.

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