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Khoury a Ferrara: “Torniamo a scuola e impariamo la rivoluzione”

ferrara2013_logoArticolo di Roberta Papaleo

Lo scorso fine settimana, l’incantevole città di Ferrara ha ospitato il Festival di Internazionale, che quest’anno celebrava il ventennale della rivista.

Nel corso della manifestazione, durata tre giorni, sono stati molti gli eventi, gli interventi e gli ospiti che hanno rivolto la loro attenzione al mondo arabo e al Mediterraneo, non solo da un punto di vista geopolitico, ma anche da quello culturale e sociale. Tuttavia, uno dei temi più toccati, non a caso, è stato quello della crisi siriana e dei recenti sviluppi in merito nella regione.

Scrittori, intellettuali, giornalisti, attivisti del mondo arabo, e non, sono intervenuti per discutere e ragionare sulla questione della guerra civile in Siria, delle sue cause e delle sue conseguenze sul piano locale e internazionale.

Tra i partecipanti, uno dei protagonisti di spicco del Festival è stato di certo lo scrittore libanese Elias Khoury, il quale, oltre a parlare del suo lavoro letterario in un intervento moderato da Elisabetta Bartuli, ha espresso con forza, determinazione e risolutezza le sue opinioni su quanto sta accadendo in Siria in una meravigliosa intervista con Gad Lerner.

Basandosi sulla sua personale esperienza in termini del suo coinvolgimento nella guerra civile libanese nelle fila dell’OLP, Khoury ha dichiarato con enfasi che il dovere degli intellettuali è quello di identificarsi con la lotta del popolo e quindi col popolo stesso, che sia palestinese o siriano. In un misto di speranza e umiltà, Khoury ha dichiarato che c’è bisogno che gli intellettuali tornino sui banchi di scuola e ricomincino ad imparare da coloro che oggi si stanno ribellando contro l’oppressione e la repressione dei regimi.