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Kerry è forse impazzito?

John Kerry

Di Abdulrahman al-Rashed. Asharq al-Awsat (17/03/2015). Traduzione di Roberta Papaleo.

Non capisco come un funzionario del calibro del segretario di Stato americano possa dire che Bashar al-Assad può essere accettato solo perché ne ha bisogno per la lotta contro Daesh (ISIS).

assadLa dichiarazione di John Kerry è sufficiente a spingere milioni di persone a sostenere l’organizzazione jihadista. Se il pretesto di Kerry è che collaborerà con Assad è perché disprezza Daesh, allora milioni di siriani coopereranno con Daesh perché loro disprezzano Assad.

E le giustificazioni di questi siriani sono più grandi del pretesto di Kerry. Il regime Assad, con l’aiuto dei suoi alleati – Iran e Hezbollah – ha ucciso più di un quarto di milione di persone. Per i siriani è impossibile riconciliarsi con lui, a prescindere da quali siano le giustificazioni degli Stati Uniti.

Forse il segretario di Stato americano pensa che milioni di siriani resteranno in silenzio e dimenticheranno il massacro e lo sfollamento che hanno subito solo perché lui ha deciso di allearsi con il diavolo per sconfiggere un altro diavolo?

Nonostante tutti i suoi lapsus, le recenti dichiarazioni rappresentano il peggio di Kerry. Questo a prescindere dal fatto che siano state fatte per spingere l’Iran a firmare un accordo sul nucleare o perché erano frutto di una consultazione con i suoi consiglieri, ai quali interessa poco della situazione del popolo siriano.

La regola fondamentale nella lotta contro Daesh è assicurare che venga affrontato a livello locale. Questo è possibile solo facendo in modo che i popoli regionali cooperino, dal momento che Daesh costituisce una minaccia condivisa tanto dai musulmani quanto dai non musulmani. Senza cooperazione regionale, nessuno sarà in grado di sconfiggere i gruppi terroristi, che attraggono volontari e donatori dicendo di schierarsi contro i tiranni.

Quindi, come possono i governi locali convincere i loro cittadini del contrario quando il segretario di Stato americano annuncia in pubblico che è disposto a negoziare e ad accettare il peggior regime che la regione abbia mai conosciuto?

Se lo scopo della sua dichiarazione era quello di far piacere agli iraniani, il governo americano dovrebbe pensarci due volte, perché ciò danneggia tutto quello che ha costruito negli ultimi decenni. Allo stesso tempo, così facendo il governo di Washington si espone a minacce più grandi e costituisce esso stesso una minaccia per la regione. Alla fine, gli Stati Uniti non otterranno nient’altro che più problemi dagli iraniani, dai siriani e da Hezbollah.

Kerry ha aperto i cancelli dell’inferno, per sé e per il suo Paese, in una regione arrabbiata, dove la maggior parte della gente avverte che l’amministrazione Obama è rimasta in silenzio di fronte a massacri quotidiani, nei quali sono state usate armi chimiche illecite, e si è persino rifiutata di armare l’opposizione con armi di qualità. E ora vuole riconciliarsi con degli assassini alla luce del sole!

Abdulrahman al-Rashed è l’ex capo redattore del quotidiano Asharq al-Awsat e l’ex direttore generale di Al-Arabiya.

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