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Iraq, nuove tecnologie e tradimento

Di Wasim Basem. Elaph (17/06/2012). Traduzione di Angela Ilaria Antoniello.

La società irachena attraversa un momento molto particolare: da una parte, c’è un miglioramento delle condizioni economiche, dall’altra c’è una situazione sociale complessa. Si cercano di superare le tensioni sociali causate dalle guerre e dalle crisi del passato , ma contemporaneamente si assiste a un notevole aumento di tradimenti.

Malgrado la reticenza di uomini e donne a parlare di divorzio e omicidio, secondo il sociologo Mohammed Qasim dietro a questi fenomeni ci sono spesso accuse di infedeltà coniugale. L’aumento dei casi di adulterio è imputato all’uso delle nuove tecnologie, infatti i cellulari, internet e i social network permetterebbero a uomini e donne di entrare facilmente in contatto con degli sconosciuti e instaurare così una relazione extraconiugale.

La maggior parte delle volte, quando è la moglie a tradire, il “disonore” viene cancellato con l’omicidio, per mano del marito o di un membro della sua stessa famiglia; mentre, spesso il marito. Non temendo alcuna punizione, continua la propria relazione affettiva e sessuale al di fuori del matrimonio anche dopo che il suo tradimento è stato scoperto dalla moglie.

L’avvocato Ashraf Ali critica aspramente la legge irachena, in quanto sebbene l’adulterio in Iraq sia un reato molto grave punibile dalla legge con la reclusione da uno a tre anni,nei fatti questo trattamento vale solo per la donna. Per l’uomo viene generalmente chiuso un occhio, la regola è non ledere la sua immagine. Per di più sono davvero pochi i casi di infedeltà coniugale che vengono portati in tribunale per evitare uno scandalo, quindi si preferisce risolvere il problema in famiglia, specie nelle zone rurali.

Secondo la sociologa Alia al-Kazimi, spesso il tradimento è causato dalla mancanza di uguaglianza nella coppia, sia per quanto riguarda il livello culturale, che quello economico e d’istruzione, oltre ai matrimoni forzati.