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Iraq: stato islamico e catastrofe culturale

Elaph (17/08/2014). Dopo la sua avanzata a Nord-est di Mosul e la conquista della provincia di Ninive, lo stato islamico (Isis) minaccia non solo la vita ma anche le sopravvivenze linguistiche del cuore dell’antica cristianità irachena.

Dal 6 agosto, ovvero da quando gli sgherri dell’Isis controllano la provincia di Ninive, secondo le Nazioni Unite gli sfollati sono almeno 200mila. Tuttavia la catastrofe umanitaria è solo uno degli aspetti del flagello rappresentato dalle bande integraliste del nuovo califfato. L’aramaico, che comprende diversi idiomi tra loro legati ma spesso non intercomprensibili, secondo gli ultimi dati degli anni ’90 è parlato da mezzo milione di persone, metà delle quali vive in Iraq. Dopo oltre 3mila anni di storia, ora questa lingua è in serio pericolo, poiché le regioni in cui sopravvive sia in Siria che soprattutto in Iraq sono sotto il controllo dell’Isis, che la considera lingua degli infedeli, quindi da debellare.