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Iraq: il paese spera ancora nel turismo nonostante le violenze

Tourist takes photo during visit to Cross-Sabers Monument in Baghdad's Green ZoneEgypt Independent (01/08/2013). Conosciuto come la “culla della civiltà” e meta di migliaia di pellegrini sciiti, l’Iraq preda delle violenze spera in un futuro migliore per il turismo.

Nonostante le decadenti infrastrutture e le complicate pratiche d’ingresso, alcuni tour operator (Hinterland e Hann) offrono ai visitatori occidentali dei tour nelle località del nord come Nimrud e Hatra, passando per Baghdad e Babilonia, fino alla città portuale di Basra, nel sud del paese. I prezzi partono solitamente dai 3000 dollari.

I turisti si muovono a bordo di piccoli bus, accompagnati da un ufficiale di polizia, cercando di mantere un basso profilo per non attirare troppo l’attenzione.

“La cultura araba, la storia e l’architettura mi hanno completamente stregato” afferma Lynda Coney, una turista britannica.

Un responsabile presso il ministero del Turismo racconta la difficoltà del paese nel liberarsi dall’immagine negativa agli occhi del mondo: “morte e terrorismo sono le due principali parole che vengono in mente, ma l’Iraq è anche storia e civiltà, speriamo in un futuro migliore”.

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