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Iran e Qatar rivedono le alleanze regionali

Di Ali Hashem. Al-Monitor (17/03/2014). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi.

La scorsa settimana il leader del Jihad Islamico Ramadan Abdullah Shalah, alleato dell’Iran, si è recato a Doha per incontrare Khaled Meshaal, capo di Hamas. I due hanno discusso dell’imminente viaggio di quest’ultimo a Teheran – una visita a lungo rimandata dall’Iran e che dovrebbe avvenire dopo il capodanno persiano.

Secondo quanto conferma un alto funzionario di Hamas, il viaggio di Meshaal è realmente in agenda. “Il nostro rapporto con l’Iran è tornato quello di un tempo, forse è addirittura migliore”, ha affermato. “Coloro che scommettevano sulla fine del blocco della resistenza sappiano invece che ora è più grande e forte e si estende dal Nord Africa a Teheran”.

Osama Hamdan, responsabile delle relazioni internazionali di Hamas, ha spiegato che lo “spiacevole” dissenso sulla Siria ormai è quasi risolto e che si prospettano opzioni positive per quanto riguarda i rapporti con Damasco. Anche i legami con Hezbollah sono buoni, tant’è che Hamas continua a svolgere il suo lavoro dall’ufficio nella periferia meridionale di Beirut.

Gli sforzi per riorganizzare i due blocchi regionali sono in atto da entrambe le parti. I sauditi stanno infatti ristrutturando le proprie alleanze nel post-primavera araba facendo rivivere il “blocco moderato”, formato da Giordania, Marocco, Egitto, Bahrein ed Emirati. Gli iraniani, invece, stanno ricostruendo il “fronte della resistenza” che esisteva prima del 2011 – Siria, Qatar e Turchia, più i gruppi della resistenza libanese e palestinese.

L’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al-Thani, è in un momento decisivo in quanto deve pensare alla sicurezza nazionale prima che a quella della Siria. Doha sta dunque cercando di fare marcia indietro e di mettere fine all’impegno nei confronti dei vari gruppi in Siria. La scelta sul futuro del presidente Assad probabilmente sarà lasciata al popolo siriano.

Gli ultimi sviluppi nel Golfo, poi, hanno portato molti a rivedere a ripensare le loro strategie, ma non le loro tattiche. I sauditi hanno continuato a fare pressioni sul Qatar finché quest’ultimo è nuovamente in ottimi rapporti con Teheran. Lo stesso vale per la Turchia, che oggi è un alleato forte dell’Iran. Mettere la Palestina in cima alla lista delle priorità può aiutare a colmare alcune lacune. Ecco perché oggi Hamas e il Jihad Islamico stanno giocando un ruolo importante nella riconciliazione politica all’interno del blocco – oggi a Teheran e domani, forse, a Damasco.

Tornando alla visita di Shalah in Qatar, il leader del Jihad Islamico ha incontrato Emir Tamim e il suo consigliere ed ex membro della Knesset Azmi Bishara, il quale sta lavorando ad una nuova rete multimediale dal nome Al-Arabi al-Jadeed – “il nuovo arabo”. La rete avrebbe l’obiettivo di promuovere la nuova immagine del Qatar nel post-primavera araba. Un’immagine più liberale, diversa da quella veicolata da Al-Jazeera.

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