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Intervista e Esharef Mahgag Ali, musicista libico in Italia

Un carissimo saluto di inizio anno a tutti i lettori di Arabpress.esharef new

Cominciamo il 2014 conoscendo e presentandovi un nuovo musicista, dalla Libia. L’Italia è una miniera di possibilità, da questo punto di vista, perchè sono molti quelli che provengono da varie parti del Maghreb o dal Medio Oriente, per motivi di studio, di lavoro, per cercare nuove possibilità di realizzazione nella propria vita.

Ecco a voi, quindi, Esharef Mahgag Ali.

C.: Ciao Esharef, è un vero piacere conoscerti ed è la prima volta che qui interviene un musicista libico. Forse non lo sai ancora ma questo mio blog, che nel sito Arabpress compare col titolo “Musiqa”, è stato da me concepito come un salotto culturale e musicale che, infatti, io chiamo “Il Salotto della musica arabo-islamica e mediterranea”. Mi piace molto ospitare virtualmente musicisti provenienti da varie parti del vastissimo mondo arabo e mediterraneo, italiani compresi, per dare voce a chiunque voglia raccontarci, con competenza, qualcosa sui tanti aspetti possibili del mondo musicale e, così facendo, aprire per i lettori delle finestre virtuali sulle realtà musicali e sulle variegate dimensioni sociali e culturali che vi sono collegate. E’ un modo per incontrarsi e per confrontarsi su stili e tradizioni diverse.

Come dicevo, quindi, mi fa molto piacere averti come ospite di questo Salotto, per avere da te informazioni sulla musica libica che, devo dire, è poco conosciuta, e per conoscere meglio te, il tuo percorso musicale, la tua esperienza artistica e i tuoi progetti. Ora lascio a te la parola.

E.: Ciao Cinzia e ciao a tutti! Ho sempre ascoltato la musica sin da quando ero bambino. All’età di sei anni già canticchiavo insieme a mia madre le melodie della musica berbera; questa è una corrente di musica tradizionale popolare, in genere accompagnata da strumenti ritmici e a corda tradizionali, come l’oud, il tarabuka, la zokrà…

Ho sempre amato anche la musica del Maghreb, che ha la caratteristica di avere delle ritmiche dispari rispetto a quelle occidentali; soprattutto una cantante, Najat Aatabou, marocchina.

Un genere di musica che mi ha sempre affascinato è quella sufi, musica sacra islamica. Il genere sufi, di solito, viene cantato dagli Imam islamici, accompagnati dal kanoun e altri strumenti ritmici. Generalmente sono canti di lode diretti a Dio e chi li canta entra in una specie di trance mistica, che da il colore particolare a quel tipo di vocalità.

Dopo il mio arrivo in Italia, all’età di 14 anni, conobbi un altro mondo musicale. Ascoltai di tutto: rock, blues, jazz, dance… Amavo soprattutto la musica strumentale, di ogni tipo, sulla quale mi esercitavo a vocalizzare con la voce.

Da quel momento ho iniziato a collaborare con diversi artisti; dal ’93 al ’97 ho cantato come corista con un cantautore italiano ma la mia esigenza musicale era un’altra. Nel 2002 ho conosciuto Fabio Di Biagio, un artista che mi ha fatto entrare nel gruppo con cui ancora collaboro, “Reagente 6”, e che mi ha dato la possibilità di esprimere la mia vocalità nei generi che più sento a me vicini. Fabio lavora ad un progetto sperimentale di world music, dove si incontrano culture musicali africane e mediterranee. Abbiamo fatto un album insieme e diversi live, a Roma, in locali affermati nel panorama musicale, come la Casa del Jazz.

Recentemente ho ricevuto richieste di collaborazione in progetti musicali un po’ diversi, come tipo di sonorità, rispetto alla world music elettrica-elettronica; si tratta di progetti basati su una forte spiritualità, dove la musica accompagna le atmosfere ipnotiche evocate dalla voce e
dagli strumenti. Amo variare genere, quando si accorda alla mia sensibilità musicale.

Il mio desiderio, in generale, è quello di potermi avvicinare attraverso la musica alla mia cultura, quella araba, orientale e nord africana in genere.

Per me la musica e’ sempre stata un mezzo molto potente per comunicare uno spirito di libertà e di pace.

C.: Grazie Esharef e in bocca al lupo perché le tue aspirazioni si realizzino. Sono d’accordissimo sul considerare la musica come un mezzo potentissimo di avvicinamento tra le genti, in uno spirito, come hai detto tu, di libertà e di pace. Speriamo bene! Noi, intanto, facciamo la nostra parte perché ciò avvenga.

Per i lettori, ecco due link per vedere e ascoltare Esharef. Buon ascolto, a presto!

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DruBEu8JJ6X0&h=YAQEhuius

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DThI8CA5yBFM&h=YAQEhuius

About the author

Cinzia Merletti

Cinzia Merletti è musicista, didatta, saggista. Diplomata in pianoforte, laureata in DAMS, specializzata in Didattica e con un Master in Formazione musicale e dimensioni del contemporaneo. Ha scritto e pubblicato saggi sulla musica nella cultura arabo-islamica e mediterranea, anche con CD allegato, e sulla modalità. Saggi e articoli sono presenti anche su Musicheria.net. Ha all'attivo importanti collaborazioni con musicisti prestigiosi, Associazioni culturali e ONG, enti nazionali e comunali, Conservatorio di Santa Cecilia, per la realizzazione di eventi artistici, progetti formativi ed interculturali tuttora in corso.

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