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Infografica: il comportamento degli utenti internet in Medio Oriente e Nord Africa

Di Damian Radcliffe. Your Middle East (20/10/2014). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

Rispetto alle loro controparti in giro per il mondo, gli utenti online in Medio Oriente sono tra i più entusiasti dell’impatto positivo che internet ha sulle loro vite. A differenza della media mondiale, sono anche più propensi a sostenere l’idea che i governi dovrebbero bloccare qualsiasi contenuto online considerato “razzista” o “discriminatorio” o che potrebbe essere dannoso per i bambini. E nonostante il fatto che la regione si trova ancora in svantaggio in termini di eCommerce e online banking, il Medio Oriente registra alti tassi di fiducia negli attori finanziari in rete.

Queste sono solo alcune delle principali conclusioni di un nuovo studio effettuato dal ministero dell’Informazione e delle telecomunicazioni del Qatar (ictQATAR). Facendo ricerca su questioni attuali come la sicurezza online e la privacy dei dati, si tratta del primo studio nella regione ad affrontare a fondo questi temi, con risultati ottenuti utilizzando diversi standard rispetto a quelli usati in un recente studio pubblicato dal World Economic Forum.

Sebbene si tratti di una regione vasta e diversificata, i comportamenti degli utenti della regione del MENA sono risultati sorprendentemente omogenei, sia all’interno della regione stessa (dal Nord Africa al Golfo), sia quando confrontati con quelli a livello globale.

Lo studio è stato realizzato su un campione di 2.793 utenti internet in 14 diveri Paesi nella regione del MENA e su un secondo campione di 8.432 utenti provenienti da altri 44 Paesi in tutto il mondo. Il progetto è frutto della collaborazione tra l’ictQATR, l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford e la Samuel Curtis Johnson Graduate School of Management dell’Università di Cornell. Il lavoro sul campo, invece, è stato condotto dalle aziende di ricerca di mercato comScore e Toluna.

Damian Radcliffe, esperto di Medie e Tecnologia dal 1995, vive in Qatar dal 2012 dove fa ricerca sull’impatto delle telecomunicazioni sulla società.

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