Economia Iran Zoom

L’incontro OPEC fallirà per colpa dell’Iran?

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Di Randa Taghi Deen. Al-Hayat (14/09/2016). Traduzione e sintesi di Emanuele Uboldi.

Ci si avvicina all’incontro del prossimo 27 ottobre in Algeria, dove si punta al rialzo del costo del barile, rimasto tra i 47-49 dollari, quando i maggiori produttori sperano di portarlo a 60-65. La svolta centrale è stato l’accordo di cooperazione energetica russo-saudita, con l’intenzione di contenere l’offerta, così da alzare i prezzi.

Il primo ministro algerino Noureddine Boutarfa lavora per la buona riuscita di un incontro che, in caso di fallimento, porterebbe a un ulteriore ribasso dei prezzi: ha visitato molti paesi, Iran e Russia compresi, oltre ad aver incontrato il proprio pari saudita e il Direttore Generale dell’OPEC per arrivare al congelamento della produzione entro una certa soglia. Ma l’ostacolo ora è l’Iran, che politicizza la questione e richiede una quota di 4,5 milioni di barili al giorno (la produzione iraniana, anche precedentemente alle sanzioni internazionali, oscillava tra 3,8 e 3,9 milioni di barili al giorno): una condizione irrealistica, che ostacola il raggiungimento di un accordo. Tutti sono coscienti che se l’incontro dovesse fallire sarà a causa della posizione iraniana, circa la quale si riporta l’insoddisfazione dei ministri di Russia, Venezuela e anche Algeria.

Quindi, o l’Iran sta facendo come il venditore al mercato, che gonfia il prezzo per vendere poi a uno più basso, oppure politicizza la questione per ostacolare l’accordo e impedirlo una volta per tutte, siccome ha necessità di alzare i prezzi. Già fin dagli incontri di Doha abbiamo visto l’elasticità saudita e russa nel prodigarsi per contenere l’offerta, unitamente agli altri paesi produttori, mentre l’Iran metteva in campo una tattica ostruzionista. L’Algeria sta profondendo il proprio impegno per convincere tutti che è desiderabile raggiungere l’accordo, pena il crollo dei prezzi, ma la fermezza delle dichiarazioni iraniane nei confronti dell’Arabia Saudita non fa ben sperare, nonostante gli sforzi algerini. L’altra questione circa l’incontro algerino riguarda il fatto che, a un mese dalla scadenza, ancora non sono stati definiti i livelli di produzione e sembra che si stiano studiando diversi scenari.

L’incontro algerino sarà sicuramente importante per la presenza della Russia – esterna all’OPEC – tenendo presente anche che la Russia è alleata dell’Iran nella guerra in Siria.

Randa Taghi Deen è una giornalista d’opinione per il quotidiano panarabo Al-Hayat.

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