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Il Tamarod Gazawi sfida Hamas

tamarod-20130822-131900 HamasDi Walid Awad (Al-quds al-arabi 27/10/2013)

Traduzione e sintesi di Omar Bonetti

Ramalla. Il movimento palestinese Tamarod non ha rinunciato a organizzare i cortei popolari previsti per il prossimo mese nella striscia di Gaza, nonostante Hamas abbia chiamato a rapporto il proprio apparato di sicurezza e le brigate Izz al-Din al-Qassam, il suo braccio armato, per contenere qualsiasi azione che miri a creare caos.

Il portavoce di “Tamarod contro l’ingiustizia a Gaza”, Eyad Abu Ruk, ha affermato che il prossimo 11 novembre ci saranno imponenti moti contro il Governo di Hamas a Gaza che scaturiranno dalla collera degli attivisti in tutte le città e nei campi della Striscia. È per questo che le milizie di Hamas sono state attivate per far fallire i tentativi del movimento,che s’ispira all’esperienza del “Tamarod” egiziano.

“Il Governo di Gaza è ingiusto e vuole intimorire il popolo palestinese con la forza”. Queste le parole rilasciate in una dichiarazione stampa da Ruk, che sottolinea come i toni delle parole del  ministro degli interni di Hamas, Fathi Hamad, siano disumani e costituiscano un’evidente violazione dei diritti dell’uomo.

Una fonte anonima palestinese ha rivelato che Hamad ha dato indicazione ai membri interni di “non rimanere indifferenti” a chiunque l’11 novembre esca a manifestare contro le politiche del Governo. Inoltre, è probabile che di recente si sia tenuto un incontro in una moschea di Gaza a cui hanno partecipato il ministro degli Interni Hamad, uno dei leader di Hamas, Mahmud Al-Zahar e diversi capi militari. Durante questo vertice, il Ministro degli Interni, adirato a causa della campagna di Tamarod, o così sembrava, ha sottolineato la necessità di impedire qualsiasi manifestazione di scontento contro il Governo di Hamas. “Voglio che miriate alla testa di chi scenda a protestare contro il nostro Governo”. Questo è stato l’ordine di Hamad. Tuttavia la notizia ha anche menzionato che Al-Zahar ha cercato di mitigare le parole di Hamad, “Fratelli, Abu Masad (Hamad) non voleva dire di sparare letteralmente, ma impedire che ritorni la confusione a Gaza, c’è bisogno che teniate sotto stretto controllo le strade”.

La stessa fonte ha affermato che Hamad ha chiesto a un funzionario ministeriale di redigere rapporti quasi quotidianamente sulla situazione e di controllare i social network per individuare le persone che si trovano dietro questa campagna. Ciononostante, decine di piccoli gruppi popolari sono nate nel corso degli ultimi giorni, mentre gli slogan ancora freschi scritti sui muri invitano a una partecipazione più estesa per lanciare la campagna di Tamarod dal cuore di Gaza.

L’ultimatum lanciato da Tamarod a Hamas scade l’11 novembre e le brigate Qassam si sono già attrezzate per affrontare quello che potrebbe accadere. Del resto, Hamas teme che possibili disordini possano spianare la strada a un intervento esterno. In ogni caso, questa è la prima sfida ufficiale che è stata lanciata al Governo da Hamas.

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