Religione Zoom

Il Rinascimento e l’amnesia collettiva euro-occidentale

musulmani in europa

Di Abdelkader Abdelrahmane. Al Huffington Post Maghreb ( 16/03/2015). Traduzione e sintesi Ismahan Hassen.

musulmani germaniaDa alcuni anni la presenza di arabo-musulmani in Europa sta venendo sempre più contestata da gruppi politici islamofobi, come il tedesco PEGIDA, emulati poi nel resto del mondo. Mentre in Spagna, Paese profondamente immerso nella storia legata alla civiltà arabo-islamica, la diocesi di Cordova ha deciso di definire la sua storica cattedrale-moschea, con il solo appellativo di cattedrale, in Francia poi non passa settimana in cui non si accende il dibattito sul “problema musulmani”. In questo modo, ciò che ne deriva è il fatto che siano ormai in molti a mettere in dubbio il contributo che la cultura arabo-islamica ha apportato alla storia europea dal passato ad oggi. Ignorando completamente circostanze come il fatto che, mentre l’Europa medievale era immersa nella superstizione, nel fanatismo, nel fatalismo e nell’irrazionalità, il mondo arabo-musulmano (sotto l’impulso delle dinastie Omayyade e Abbaside) rappresentava saggezza e conoscenza, e che a quel tempo la lingua araba rappresentava la lingua franca parlata e conosciuta da tutti, si parla oggi molto della necessità per l’Islam di riformare il suo sforzo interpretativo delle fonti religiose, e poco del riconoscimento dell’eredità arabo-islamica di cui l’Occidente è portatore.

L’importanza e la legittimità di mettere in discussione l’ordine stabilito del mondo, gettando così le basi del periodo dei Lumi e la ribellione contro la chiesa, in un momento in cui i pensatori europei erano per lo più rinchiusi in un dogma religioso, sono state sviluppate in Occidente attraverso l’innegabile ruolo di mediazione della cultura arabo-islamica, che ha portato al Rinascimento in un momento in cui gli europei, ignorando la ricchezza intellettuale e scientifica dei Greci, avevano perso ogni contatto con il loro pensiero.

Se la civiltà musulmana ha portato molto al mondo intellettuale occidentale, ne ha ovviamente anche influenzato profondamente la cultura. Come ha spiegato Jerry Brotton nel suo libro “The Renaissance Bazaar: From the Silk Road to Michelangelo”, infatti, opere come il dramma “L’Ebreo di Malta” di Christopher Marlowe; “Otello” di Shakespeare e “La Divina Commedia” di Dante Alighieri, non sarebbero mai venute alla luce nella loro forma attuale, senza gli scambi culturali tra Europa e Oriente. Questi esempi storici mostrano quindi che il Rinascimento, costantemente presentato come l’epitome del sapere Occidentale, può invece essere definito una vera e propria continuazione di un “parto” arabo. Questa definizione, data da Mohammad-Mahmoud Ould Mohamedou, del Geneva Center for Security Policy, fa comprendere come il fatto che la storia venga scritta dai vincitori possa portare a delle vere e proprie falsificazioni perpetrate nel tempo. Ould Mohamedou, sostiene infatti che dopo la caduta di Granada nel 1492, la versione ufficiale della storia europea che è stata scritta, è stata appunto quella di un Occidente come legatario universale della modernità, e di un periodo rinascimentale come prodotto endogeno dell’identità occidentale e del solo apporto della cultura greco-romana. Accanto a questo assunto, Jerry Brotton spiega inoltre che non bisogna dimenticare il periodo rinascimentale ha coinciso soprattutto con la diffusione della dominazione aggressiva e imperialista degli europei su gran parte del mondo, attraverso le conquiste coloniali.

Da ciò deriva una sorta di odierna amnesia collettiva occidentale. Da questa amnesia poi, sarebbe originata la convinzione secondo cui l’Islam è non solo un fenomeno abbastanza recente ed estraneo all’Europa, ma soprattutto una minaccia, a causa della sua presunta incompatibilità con le società europee e i loro principi democratici.

Abdelkader Abdelrahmane è giornalista per il sito d’informazione online Al Huffington Post Maghreb.

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