Arabia Saudita Zoom

Il re saudita spiana la strada al figlio preferito

Mohammed bin Salman saudita

Di Ángeles Espinosa. El País (29/04/2015). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia.

Il re Salman ha spianato la strada al trono al figlio favorito, Mohammed bin Salman (meglio conosciuto come MBS). Vari decreti reali hanno escluso dall’eredità il fratello del re, il principe Muqrin, sostituito dal ministro dell’Interno, Mohammed bin Nayef, di 55 anni che non ha figli maschi. Di fatto MBS è così diventato secondo nella lista al trono. Inoltre Salman ha posizionato al posto di Saud al Faisal, ministro degli Affari Esteri, Adel al-Jubeir, che fino ad ora era ambasciatore a Washington.

Questi passi completano il rimodellamento della cupola del potere saudita iniziato a gennaio, quando Salman è arrivato al trono al posto del defunto fratellastro Abdullah.

La conseguenza principale di queste mosse è la concentrazione di potere nelle mani di MBS che, malgrado la sua giovane età, (non ha ancora compiuto 30 anni) è già stato nominato ministro della Difesa, capo della Corte Reale e presidente di una Commissione incaricata di supervisionare lo sviluppo economico del Paese.

L’Arabia Saudita, zavorrata da anni dalla senescenza dei suoi leader, rompe così il suo legame con il passato, il cui unico e ultimo rappresentante era l’ex ministro degli Esteri, ora destituito.

Il compito di annunciare l’operazione militare in Yemen è dunque spettato al nuovo ministro degli Esteri. La natura dell’intervento, che ufficialmente risulta avere l’appoggio di gran parte dei cittadini, fa nascere sospetti tra la minoranza sciita e piccoli gruppi critici che la interpretano come un modo per sponsorizzare MBS e creargli una base di sostegno popolare.

Nell’opaco sistema di decisione saudita, poi, è difficile sapere come questi cambiamenti si ripercuoteranno sulla politica interna.

Per il momento non c’è stato il minimo indizio che lasci sperare una maggiore apertura da parte del governo. Anzi, da quando Salman è al potere, si moltiplicano gli arresti di attivisti (almeno 50) e oggi è stata destituita la donna che ricopriva la carica del governo più alta che si fosse mai vista: la ministra dell’istruzione Norah al Faiz, la cui nomina era stata uno dei regali fatti  dal re Abdullah alle donne saudite, considerate ad oggi cittadine di terzo livello. La libertà condizionata concessa da Salman a due cittadine saudite che avevano provato ad oltrepassare la frontiera tra Emirati e Arabia Saudita in macchina era stata vista come un buon segno. Peccato che il loro caso, secondo delle femministe saudite, a forza di aspettare il ricorso, potrebbe essere devolto al tribunale speciale antiterrorista.

Ángeles Espinosa è la corrispondente da Dubai per El País.

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